Consiglio comunale rinviato a Capaccio Paestum, ancora polemiche. Il presidente del consiglio comunale, Angelo Quaglia, aveva motivato la decisione «per l’assenza di consiglieri comunali di minoranza che di maggioranza fuori sede per motivi di natura personale, sia per incartamenti mancanti per l’approvazione di determinati punti all’ordine del giorno». Ragioni, queste, che non convincono Simona Corradino, consigliere comunale di minoranza.
Consiglio comunale rinviato: la ricostruzione
«Purtroppo per il Presidente del Consiglio Comunale di Capaccio Paestum le carte non mentono», esordisce.
Poi ricostruisce i fatti: «Il primo agosto scorso il Presidente del Consiglio Comunale ha convocato l’assise per i giorni 25 e 26 agosto per approvare, tra l’altro, il rendiconto anno 2024 che per legge avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 giugno 2025 e l’assestamento generale e salvaguardia degli equilibri di bilancio che per legge avrebbe dovuto essere approvato entro il 31 luglio. Venerdì 22 si è riunita la Commissione dei Capigruppo in cui il Presidente del Consiglio ha rappresentato la necessità di rinviare il Consiglio Comunale convocato per il successivo lunedì in prima convocazione. A seguito di una lunga discussione in cui i Consiglieri di minoranza hanno evidenziato l’irritualità del rinvio così richiesto per ragioni non meglio definite. Nonostante ciò il Presidente del Consiglio ha comunque deciso per il rinvio».
Il rinvio
Tutto rimandato, quindi, all’8 e al 9 settembre anche se dall’opposizione si smentisce l’ipotesi di un’assenza della minoranza. «I consiglieri Corradino, Ruggiero, De Riso e Delli Priscoli) sarebbero stati tutti presenti per il giorno del 26 agosto fissato per un Consiglio Comunale così rilevante.
«Attendiamo di confrontarci con serietà e competenza sulle questioni poste all’ordine del giorno nelle sedute consiliari che, come è di sua esclusiva prerogativa, il Presidente del Consiglio riterrà di convocare nelle date e orari prescelti nel rispetto della collettività, dei membri del Consiglio Comunale e dell’importante carica che ricopre», conclude Simona Corradino.
La posizione di FdI
Anche Fratelli d’italia, tramite il coordinatore Claudio Pignataro, si è espresso sul caso: «La mancata approvazione del rendiconto 2024 e la mancata approvazione del riequilibrio nei termini previsti, determina una reiterata violazione e potrebbe comportare lo scioglimento dell’organo consiliare in quanto sintomo di un venir meno del rapporto fiduciario tra amministratori e cittadini. Le motivazioni di questi ritardi e rinvii possono essere molteplici: Difficoltà politiche, la maggioranza potrebbe non avere i numeri sufficienti per approvare i provvedimenti, il che può indicare tensioni interne o una debolezza della giunta; Problemi tecnici, potrebbero esserci delle complessità nella redazione dei documenti e che la giunta non conosce bene le problematiche».
Poi ipotizza: «Mancanza di accordo, potrebbe non esserci un consenso tra i gruppi politici sulle priorità o sulle strategie da adottare».
E conclude: «Qualunque sia la ragione, la situazione evidenzia una fase di instabilità che, come sottolineato, impedisce di guardare al futuro della città con la necessaria chiarezza».