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Clan condizionava attività amministrativa del comune di Pagani: operazione all’alba

Condizionamenti per ottenere forniture pubbliche, operazione dei carabinieri all’alba

A cura di Ernesto Rocco Pubblicato il 8 Novembre 2024
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I militari del Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Salerno, su richiesta di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 8 indagati: 3 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, ai predetti risultano contestati, a vario titolo, i reati di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento personale.

Le condotte risultano aggravate dalla finalità di agevolare la realizzazione del programma criminale del clan Fezza – De Vivo, operante in Pagani e zone limitrofe.

Le accuse

L’ipotesi accusatoria, allo stato condivisa dal GIP ma suscettibile di diverse valutazioni nelle successive fasi di giudizio, è relativa all’operatività imprenditoriale ed economica del clan Fezza-De Vivo, che attraverso l’imprenditore Alfonso Marrazzo – già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa – nonché, nel passato, consigliere comunale di Pagani per circa venti anni ed assessore all’ambiente fino all’anno 2016, mediante la cooperativa PE.DE.MA. di cui era presidente, società utilizzata dal clan Fezza-DE Vivo, per infiltrarsi nel tessuto economico ed amministrativo dell’amministrazione. In particolare, il Marrazzo, attraverso la PE.DE.MA., riusciva infatti ad ottenere, in maniera illegittima anche mediante un continuativo scambio di favori e prestazioni, appalti pubblici comunali quali la gestione del locale cimitero, oltre al servizio di spazzamento delle strade comunali, ed altri servizi pubblici asseritamente di somma urgenza, compreso quelli connessi alle emergenze causata dalla pandemia Covid19, soprattutto per quanto riguardava la sanificazione, quest’ultima eseguita in frode al capitolato d’appalto.

La volontà di condizionare la struttura amministrativa, tramite il potere imprenditoriale ed economico acquisito dalla cooperativa PE.DE.MA., avrebbe indotto il clan Fezza-De Vivo a tentare di condizionare le elezioni amministrative del comune di Pagani, imponendo il voto in favore di propri candidati estranei alla coalizione, poi risultata vincitrice delle elezioni, salvo poi tentare di instaurare rapporti con quest’ultima.

Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettibile di impugnazione e le accuse cosi formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.

I coinvolti

La misura cautelare ha interessato: Alfonso Marrazzo, Claudio De Cola, Bonaventura Tramontano (in carcere), Pietro Buonocore, Aniello GIordano, Giuseppe Serritiello, Matteo De Feo, Dario Ippolito (ai domiciliari).

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