Un sistema penitenziario sull’orlo del collasso: questa la dura realtà dipinta dal Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, durante la presentazione della relazione annuale 2024 avvenuta al Comune di Salerno, in collaborazione con l’Osservatorio regionale.
La situazione nelle carceri della Provincia di Salerno
La situazione nelle carceri della provincia di Salerno – quelle di Eboli, Salerno (Fuorni) e Vallo della Lucania – è particolarmente critica, con un numero di detenuti che supera di gran lunga la capienza regolamentare. Attualmente, nei tre istituti penitenziari salernitani, si contano 676 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di soli 470 posti. Tra i reclusi, 95 sono stranieri e 61 donne, queste ultime tutte ospitate nella struttura di Fuorni.
I dati
A destare ulteriore allarme è la carenza di personale di polizia penitenziaria. Gli agenti in servizio nei tre istituti salernitani ammontano a 195, contro i 210 previsti dalla pianta organica. La situazione è particolarmente critica a Fuorni, dove sono previsti 165 agenti ma ne risultano impiegati solo 135. Il 2024 ha visto un aumento significativo degli eventi critici: solo nel carcere Antonio Caputo di via del Tonnazzo a Fuorni si sono verificati due suicidi, 14 tentativi di suicidio e 49 atti di autolesionismo.
Carcere di Vallo della Lucania: situazione particolarmente allarmante
Grave anche la situazione a Vallo della Lucania, dove si sono registrati un atto di autolesionismo, 100 aggressioni tra detenuti e 28 aggressioni ai danni del personale.
Il commento
Il Garante Ciambriello ha espresso la sua ferma condanna per la situazione attuale: «Il sovraffollamento va oltre il criterio della dignità umana e la dignità non è negoziabile». Un dato allarmante riguarda anche i minori affidati ai servizi sociali, 478 nel 2024 solo in Campania, con il rischio concreto che «dal disagio si passi alla devianza e alla microcriminalità». Ciambriello ha criticato duramente le recenti politiche penali: «Il carcere non è una discarica sociale. È necessario depenalizzare i piccoli reati, introdurre più misure alternative, sviluppare progetti negli istituti di formazione e promuovere il reinserimento»