Sarà l’esame autoptico che sarà effettuato giovedì mattina presso l’ospedale Ruggi di Salerno, a chiarire le cause che hanno portato alla prematura morte del giovane Taras Stromillo Ivayshyn.
Il giovane ventisettenne lavorava come receptionist in un noto hotel di località Laura, a Capaccio Paestum ed è stato nella piscina dello stesso hotel che, all’alba di domenica mattina, è stato ritrovato senza vita dal personale, dai suoi colleghi. Una scena agghiacciante che ha portato i presenti ad allertare subito i soccorsi. Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Agropoli al Comando del Capitano Giuseppe Colella con i colleghi del nucleo investigativo, poco dopo sono giunti, per i rilievi del caso, anche i RIS di Salerno.
Oltre alla data dell’autopsia c’è un altro elemento che si aggiunge alla ricostruzione della drammatica vicenda, il giovane Taras, di origini ucraine ma residente in Italia e adottato dal compagno della madre, avrebbe sentito la madre alle due di notte e quindi poco prima dell’alba di domenica. Che cosa sia accaduto dopo resta da chiarire: sembrerebbe che il ragazzo si sia trattenuto, al termine del turno di lavoro, con due colleghi a bordo piscina, un uomo e una donna fidanzati tra di loro. La donna, al mattino, è stata soccorsa dall’ambulanza della Croce Rossa di Capaccio Paestum a causa di un trauma facciale, nello specifico un grosso livido vicino all’occhio, l’uomo, invece, presentava sotto all’occhio un piccolo taglio.
I due avrebbero raccontato di ricordare poco della serata. Sono tutti elementi che lasciano aperta ogni pista: il giovane Taras potrebbe essere deceduto per un incidente, per un gesto volontario, per un malore o per l’esito drammatico di una discussione. Nulla è certo e sul caso, in attesa dell’autopsia, si continua ad indagare. I titolari dell’hotel si sono rivolti ad un legale per seguire, passo dopo passo, tutti gli sviluppi della vicenda e anche la famiglia di Taras ha nominato un legale di fiducia affinché si faccia luce sul caso. La morte del giovane ha lasciato intere comunità, che gli volevano bene, sconvolte.