La Regione Campania ha ufficialmente depositato un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per contestare il diniego espresso dal Ministero della Salute lo scorso 4 agosto, relativo alla richiesta di uscita dal piano di rientro dal disavanzo sanitario. Una mossa decisa, che apre un nuovo capitolo nel lungo percorso di risanamento finanziario e riorganizzazione del sistema sanitario regionale.
Il cuore del contenzioso
Nel ricorso, la Regione denuncia l’illegittimità del provvedimento ministeriale, sostenendo che i presupposti per la permanenza nel regime di piano di rientro non sussistono più. Secondo quanto riportato, la Campania avrebbe raggiunto da tempo un equilibrio finanziario strutturale — precisamente dal 2013 — e avrebbe inoltre dimostrato, sul piano sanitario-assistenziale, di garantire pienamente i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), parametro fondamentale per valutare l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari offerti ai cittadini.
Dati e risultati alla mano
Negli ultimi anni, la Regione ha intrapreso un percorso di riforma e razionalizzazione della spesa sanitaria, accompagnato da investimenti mirati e da un monitoraggio costante degli indicatori di performance.
I risultati, secondo l’amministrazione regionale, parlano chiaro: miglioramento dei servizi, riduzione dei tempi di attesa, potenziamento della medicina territoriale e una crescente soddisfazione da parte dell’utenza.
Cosa succede ora
Il TAR Campania sarà chiamato a pronunciarsi sulla legittimità del diniego ministeriale. Una sentenza favorevole potrebbe segnare la fine di un lungo periodo di commissariamento e aprire la strada a una nuova fase di governance sanitaria regionale, più libera e flessibile. Al contrario, un rigetto del ricorso manterrebbe la Campania sotto il vincolo del piano, con tutte le conseguenze economiche e gestionali che ne derivano.