Come da tradizione, la Foundation for Environmental Education (FEE) ha dato il via alla campagna Bandiera Blu 2026 con l’abituale incontro tecnico di fine ottobre. L’evento segna l’avvio formale del percorso per tutti i Comuni che ambiscono al prestigioso riconoscimento internazionale, improntato sul miglioramento continuo dei parametri di sostenibilità ambientale.
L’incontro si è tenuto ieri mattina presso la sede della Regione Lazio a Roma, registrando una massiccia partecipazione con oltre 300 rappresentanti di altrettante Amministrazioni comunali. Tra i presenti, anche i Comuni del Cilento, determinati a riconfermare i riconoscimenti già ottenuti, come quelli della provincia di Salerno (Bandiere Blu 2025 per Positano e 12 centri cilentani, ovvero Agropoli, Castellabate, Montecorice, San Mauro Cilento, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Camerota, Ispani, Sapri e Vibonati.).
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La qualità delle acque di balneazione e le sfide normative
Il focus dell’incontro tecnico è stato specificamente dedicato alla qualità delle acque di balneazione e alle tematiche ad essa strettamente connesse. Per l’occasione, sono intervenute tre ricercatrici dell’Ispra per approfondire argomenti cruciali per l’ottenimento e il mantenimento della Bandiera Blu: Roberta De Angelis ha trattato “La gestione delle acque di balneazione tra criticità e aggiornamenti normativi”; Patrizia Borrello ha esposto “La gestione della Posidonia Oceanica spiaggiata nelle aree di balneazione”; e infine, Emanuela Spada ha illustrato “Le proliferazioni algali tra fenomeno e tossicità”.
Sulla questione della depurazione è intervenuto il Presidente della fondazione FEE Italia, Claudio Mazza, il quale ha sottolineato l’importanza del tema e le persistenti difficoltà: “Una sfida centrale quella della depurazione, che ancora rimane una criticità in troppi tratti delle nostre coste”.
Infrastrutture e Piano di Azione per la Sostenibilità
Mazza ha richiamato l’attenzione anche sulla criticità delle reti duali, evidenziando l’assoluta necessità di separare i flussi civili da quelli meteorici. “È indispensabile la separazione dei flussi civili da quelli meteorici, indispensabile per ridurre i sovraccarichi nei depuratori e garantire trattamenti efficaci, evitando così sversamenti in mare in occasione di piogge intense”, ha dichiarato il Presidente. Un appello chiaro all’azione e all’investimento: “Investire in infrastrutture efficienti e nella manutenzione costante significa tutelare la salute del mare e rafforzare l’immagine del turismo italiano”.
In linea con gli obiettivi di miglioramento continuo del programma, i Comuni candidati alla Bandiera Blu 2026 dovranno presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità. Il documento, da redigere secondo un modello fornito dalla FEE Italia, dovrà argomentare e documentare le azioni previste nel triennio 2025-2028. Questo Piano dovrà integrare le azioni già pianificate dai diversi settori dell’Amministrazione, trasformando le scelte locali in una strategia globale di sostenibilità.
Un’ulteriore novità, già introdotta in passato, prevede che i Comuni indichino nel Questionario Bandiera Blu 2026 anche il lavoro svolto o programmato sul tema delle comunità energetiche rinnovabili.
I Comuni avranno ora il compito di inviare la documentazione per accedere alla valutazione da parte della Commissione nazionale e internazionale Bandiera Blu. L’annuncio dei riconoscimenti internazionali è atteso per la conferenza di maggio 2026. Nel Cilento punta a rientrare tra le località virtuose Capaccio Paesutm.


