Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, svoltosi il 26 agosto ad Agropoli, è emersa una realtà preoccupante: “non ci sono medici”. A lanciare l’allarme è stato il Direttore Generale dell’ASL di Salerno, Ing. Gennaro Sosto, che ha evidenziato le difficoltà nel garantire i servizi sanitari essenziali sul territorio. Un campanello d’allarme che fotografa una situazione già critica per i cittadini cilentani, spesso costretti a rivolgersi ad altri ospedali per ricevere cure tempestive e interventi urgenti.
In arrivo dieci nuove strutture ospedaliere
Mentre ad Agropoli si fanno i conti con la carenza di personale, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato un piano ambizioso: la costruzione di dieci nuovi ospedali in tutta la Regione, un progetto che lo stesso presidente definisce “senza eguali in Italia”. “Quello che stiamo facendo in Campania non lo sta facendo nessuno in Italia: dieci ospedali nuovi, tre nel Casertano, il Ruggi a Salerno, il nuovo Santobono a Napoli, a Castellammare di Stabia, Giugliano e sulla costiera sorrentina, se ci fanno lavorare”, commenta così il governatore De Luca.
Il Governatore ha inoltre ricordato i progressi tecnologici e organizzativi messi in campo: “Siamo la prima Regione in Italia per il rinnovo delle tecnologie all’avanguardia e per i tempi di pagamento dei farmaci. Vogliamo diventare la prima anche nello smaltimento delle liste d’attesa: oggi riusciamo ad evadere l’85-87% delle visite programmate entro due settimane.”
Le criticità
Tuttavia, De Luca non ha nascosto la difficoltà principale: la mancanza di personale. “Abbiamo 15mila medici in meno rispetto alla media nazionale. A volte bandiamo concorsi, ma i medici non si presentano.” Le parole del Governatore, se da un lato delineano un quadro di sviluppo e rilancio della sanità campana, dall’altro si scontrano con le difficoltà quotidiane di territori come Agropoli, dove la carenza di professionisti rischia di vanificare gli investimenti infrastrutturali e la possibilità di riaprire il pronto soccorso presso l’ospedale civile.
Per Agropoli, il nodo resta l’organico: senza medici, anche le strutture esistenti non riescono a garantire pienamente i servizi di base. La Campania si trova così a combattere una battaglia su due fronti: da un lato la costruzione di nuove strutture moderne, dall’altro la necessità di reclutare e trattenere personale qualificato. Senza un piano concreto di formazione, incentivi e stabilizzazione dei medici, il rischio è che i nuovi ospedali restino “cattedrali nel deserto”. Per il centro cilentano, come per tante realtà periferiche, la speranza è che i grandi progetti annunciati a livello regionale si traducano presto in risposte concrete ai bisogni immediati dei cittadini.