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Legge Velia, Codacons chiede incontro con i sindaci

Il codacons chiede ai sindaci di casal velino e ascea una riunione urgente per chiarire ai cittadini lo stato della legge e del p.U.A. Della legge daniele

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 7 Febbraio 2025
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Bartolomeo Lanzara

Il presidente del Codacons Cilento, Bartolomeo Lanzara, ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni di Ascea e Casal Velino chiedendo la disponibilità per organizzare un incontro di chiarimento urgente su legge regionale n. 5 dell’ 8 febbraio 2005 “Costituzione di una zona di riqualificazione paesistico intorno all’antica città di Velia” e sul P.U.A. previsto dalla legge.

L’obiettivo dell’incontro

L’obiettivo, scrive Lanzara, è quello di «di chiarire la situazione relativa alla legge regionale n. 5 dell’ 8 febbraio 2005, dove il Comune di Casal Velino è parte integrante insieme al comune di Ascea. Successivamente il Codacons Cilento organizzerà un incontro pubblico con i cittadini per informarli sullo stato di fatto della legge e sul Piano Urbanistico Attuativo firmato dallo studio Ferrara e consegnato al Comune di Ascea».

«A nostro giudizio per scongiurare l’abrogazione della legge Daniele, nata dalla necessità di assicurare un adeguato decoro all’area che circonda il parco archeologico, dopo quasi 20 anni di attesa del piano particolareggiato, oltre a rappresentare, se abrogata, uno sperpero di denaro pubblico rappresenta anche un grave danno al territorio e ai cittadini – sottolinea Bartolomeo Lanzara – responsabile Codacons Cilento – per questo abbiamo chiesto un intervento immediato di chiarimento da parte dei sindaci sul P.U.A. e la ricostruzione dei fatti che hanno portato alla perdita dei finanziamenti previsti dalla legge».

«Il rischio è che se il comune di Ascea, ha pagato il P.U.A, previsto dalla legge che probabilmente, dopo 20 anni di attesa, non entrerà mai in funzione, se la regione deciderà di abrogare la legge. Per questo ed altri motivi il Codacons vuole capire fino in fondo cosa sta succedendo ed evitare questo spreco di denaro pubblico che graverà ancora una volta sui cittadini», conclude Lanzara.

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