Medicina

Addio occhiali: ecco come! Ce ne parla il Dottor De Marco

Diciamo addio agli occhiali. Ce ne parla il Dottor De Marco. Vediamo come affrontare l'intervento e quali accorgimenti seguire

Umberto De Marco

17 Ottobre 2021

Vediamo, insieme, cos’è la chirurgia refrattiva:

La chirurgia refrattiva è un tipo di chirurgia usata dal medico oculista per correggere, intervenendo sulla cornea o sul cristallino, i vizi refrattivi dovuti ad un difetto di focalizzazione delle immagini sulla retina. Tali difetti sono principalmente la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo; ad essi si deve aggiungere la presbiopia; loro entità viene espressa in diottrie e, nel caso dell’astigmatismo, anche da un asse (espresso in gradi), che ne indica l’orientamento.

Tutti i vizi refrattivi possono essere corretti ricorrendo a diversi tipi di intervento I suddetti difetti possono essere normalmente corretti con l’uso di occhiali e lenti a contatto. L’intervento chirurgico è generalmente consigliato o quando tali ausili prescritti dal medico oculista non sono ben sopportati, come in: difetti forti, difetti molto sbilanciati tra un occhio e l’altro, casi di intolleranza alle lenti, attività lavorative dove l’uso di lenti costituisca un problema.

La chirurgia refrattiva è indicata per tutti coloro che vogliono liberarsi dalla dipendenza da occhiali o lenti a contatto. Il difetto refrattivo della miopia, può essere particolarmente fastidioso quando si fa sport, quando si va al mare o nelle occasioni sociali.

Le lenti a contatto risolvono il problema parzialmente perché riducono la naturale idratazione oculare e se indossate per parecchie ore di seguito lasciano gli occhi stanchi e arrossati. L’intervento laser miopia contribuisce a migliorare la salute e il benessere degli occhi e migliora lo stile di vita. La capacità del laser di rimuovere parti microscopiche con estrema precisione viene sfruttata per “rimodellare” la curvatura corneale.

Così facendo è possibile eliminare o ridurre i difetti di refrazione, ossia quelle patologie visive che ci impediscono di mettere a fuoco correttamente gli oggetti intorno a noi e per cui si è costretti a fare ricorso a occhiali o lenti.

L’importanza del laser

Il laser a eccimeri permette di rimuovere parti microscopiche del tessuto della cornea, modificando la forma della zona più importante per la messa a fuoco (zona ottica) e migliorando anche il profilo della cornea periferica circostante. Grazie all’energia creata dal laser si produce un’“evaporazione” del tessuto bersaglio senza danneggiare i tessuti circostanti. Il tessuto viene asportato con una precisione straordinaria, impossibile per la mano umana, nell’ordine di micron (millesimo di millimetro) per ogni colpo emesso e con una riproducibilità non raggiungibile a tutt’oggi da nessun altro mezzo.

Il laser a eccimeri rimodella la cornea per correggere il difetto visivo con quella che possiamo definire una chirurgia “permanente”, poiché l’effetto non è transitorio ma stabile nel tempo (anche se nel corso della vita del paziente potrebbero verificarsi variazioni della vista, non indotte dalla chirurgia, anche dopo l’intervento).

Sono necessari degli esami strumentali per valutare l’idoneità alla chirurgia: * Topografia corneale: si tratta di una mappatura della curvatura della cornea, per rilevarne le irregolarità e valutare se il difetto di rifrazione si crea all’interno dell’occhio o sulla superficie. * Tomografia corneale: analizza le strutture oculari e corneali tramite scansione dell’occhio, per analizzarne al meglio a tre dimensioni ogni caratteristica. * Pupillometria: valuta i movimenti della pupilla e il diametro che assume di notte e di giorno per decidere al meglio la dimensione dell’area da trattare. * Conta endoteliale: analizza lo stato di salute dell’endotelio corneale, lo strato più profondo della cornea. * Tonometria: misura la pressione intraoculare.

* Pachimetria corneale: misura lo spessore della cornea. * OCT * Misurazione della vista: l’esame viene effettuato successivamente a quelli sopraelencati, sia con l’occhio al suo stato normale, sia dopo aver dilatato la pupilla con un apposito collirio. * Esame ortottico-strabologico: valuta il coordinamento dei due occhi sia se questi sono molto diversi per difetto sia in caso di possibile strabismo. Il giorno dell’intervento il medico specializzato eseguirà un controllo dello stato di salute del paziente ed effettuerà un ulteriore controllo di sicurezza dei dati clinici della cartella.

Una volta finiti gli accertamenti, il personale infermieristico dedicato si prenderà cura di somministrare le terapie indicate dal  chirurgo e di fare la preparazione all’intervento. È senz’altro consigliabile presentarsi con un accompagnatore, in considerazione del fatto che dopo il trattamento non è possibile guidare; la lacrimazione unita all’insofferenza alla luce renderebbe l’attività pericolosa.

È inoltre importante riportare tutti gli esami preliminari eseguiti in precedenza. Normalmente l’intervento viene eseguito per entrambi gli occhi nella stessa seduta operatoria. Tutte le tecniche vengono abitualmente eseguite in ambulatorio, con anestesia topica (gocce). La chirurgia refrattiva è un trattamento estremamente preciso e oggi può essere considerata una tecnica efficace e sicura, perché l’intervento elimina o riduce marcatamente i difetti di vista nella maggior parte dei pazienti.

Queste le principali tecniche che vengono utilizzate:

Le principali tecniche usate sono : * PRK * LASEK * EpiLASIK * LASIK * Smile L’intervento è indolore, ma talvolta il paziente riferisce un leggero fastidio dovuto al divaricatore palpebrale. Durante alcune fasi dell’intervento è possibile che la visione, da parte del paziente, risulti temporaneamente offuscata: questo è un aspetto del tutto normale e non deve preoccupare.

La cooperazione del paziente, che deve seguire le indicazioni impartite dal chirurgo sia prima che durante l’intervento, è indispensabile per il raggiungimento del risultato ottimale. La scelta della tecnica non avviene in modo arbitrario ma si basa su un accurato studio delle caratteristiche dell’occhio (diottrie, curvatura e spessore corneale, aberrazioni ottiche) e del paziente. Non tutte le tecniche sono adatte a tutti i pazienti ed esistono casi specifici in cui talune di queste tecniche non sono applicabili.

Non tutti i pazienti sono operabili con questo tipo di chirurgia, motivo per il quale è importantissima una corretta selezione del paziente che avviene durante la visita preoperatoria che deve essere il più accurata e completa possibile. Al termine della procedura viene prescritta una terapia a base di colliri e compresse. Fin dal giorno dell’intervento il paziente è tenuto a praticare con estremo scrupolo le medicazioni prescritte nelle modalità indicate.

Vengono effettuati controlli postoperatori (forse meglio parlare di medicazioni post operatorie) durante i primi 4-5 giorni successivi all’intervento; questi controlli sono assolutamente necessari per valutare l’andamento dell’intervento . La negligenza nel seguire la terapia postoperatoria e le scadenze dei controlli specialistici può influenzare il risultato finale ed essere causa di complicanze.

Dopo l’intervento occorre osservare almeno tre giorni di riposo, evitare la lettura, la TV e avendo cura di dormire almeno 10-12 ore per notte, al fine di accelerare il processo di guarigione. La correzione dei difetti visivi non risulta immediata al paziente, ma si manifesta con il passare dei giorni.

Anche il cervello, infatti, ha bisogno di tempo per imparare a elaborare le nuove immagini che l’occhio gli manda, motivo per cui il paziente potrebbe avvertire più stanchezza.

Bisogna evitare di guidare veicoli finché non si è completamente ristabiliti, così come sono da evitare saune e situazioni in cui vapore e acqua calda possono aggredire gli occhi. Nei mesi successivi all’intervento è opportuno indossare occhiali da sole e proteggersi dall’acqua di mare e di piscina tramite gli appositi occhiali.

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