Cilento

Iniziata la Quaresima: viaggio tra fede e tradizione del Cilento

Il periodo quaresimale, nel Cilento, rimane uno dei più intrisi di tradizioni antiche, in particolare nelle zone rurali.

Antonella Agresti

27 Febbraio 2020

Ieri, mercoledì 26 febbraio, è cominciato il periodo di Quaresima. Il Mercoledì delle Ceneri ha inaugurato il tempo di preparazione alla Pasqua che durerà quaranta giorni ricordando quelli che Gesù trascorse nel deserto prima della Passione, resistendo alle tentazioni di Satana. Per la Chiesa, dunque, la Quaresima è tempo di penitenza e purificazione per prepararsi al mistero della Pasqua. Nel giorno delle Ceneri andrebbe osservato il digiuno o almeno bisognerebbe astenersi dal mangiare carne così come in tutti i venerdì di Quaresima. 

La tradizione popolare, tuttavia, abbina ai precetti cristiani usanze di derivazione folkloristica e anche il Cilento vanta le proprie, sebbene esse possano variare da paese a paese. Tra le più antiche, e quasi del tutto caduta in disuso, c’è sicuramente l’usanza di appendere Quaresima a portoni e balconi. Si tratta di una sorta di bambola di pezza, abbigliata solitamente di nero, personificazione dei quaranta giorni che precedono la Pasqua. Fino a pochi decenni fa, Quaresima compariva il Mercoledì delle Ceneri su tutti i balconi delle case contadine cilentane per rimanervi fino all’inizio della Settimana Santa.

Tra le mani della Quaresima si ponevano un fuso e un’arancia sulla quale si conficcava un numero di piume corrispondente a quello delle domeniche che antecedevano la Pasqua e ogni domenica esse venivano progressivamente rimosse fino al giorno della Domenica delle Palme. Quaresima, insomma, faceva da calendario scandendo le settimane che dal Mercoledì delle Ceneri conducevano al giorno della Risurrezione di Cristo. Tra il Mercoledì delle Ceneri e la domenica successiva, inoltre, si usa ancora piantare il grano che nel giorno di Giovedì Santo andrà ad adornare gli altari della reposizione. Un miscuglio di grano e lenticchie viene seminato su un sottile strato di terriccio o di cotone inumidito e riposto in un luogo rigorosamente buio. Di tanto in tanto, durante la Quaresima, si procederà ad innaffiarlo avendo sempre cura di evitare l’esposizione diretta alla luce affinchè i germogli non diventino verdi ma mantengano il caratteristico colore giallo.

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