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Riforma del “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”: incontro ad Agropoli

Appuntamento il 24 e il 25 maggio

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 20 Maggio 2019
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L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Vallo della Lucania con la BCC Buccino Comuni Cilentani organizza per il giorno 24 e 25 maggio prossimi al Castello di Agropoli il convegno sulla riforma del “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”

La riforma che interessa tutte le imprese piccole e grandi, rivoluziona la loro organizzazione aziendale, contabile, nonché l’accesso al credito.

Gli obiettivi della riforma

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Con il decreto “Crisi d’impresa”, è stata istituita la procedura di allerta con la creazione dell’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi) e la conseguente emanazione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.  Uno tra gli scopi della riforma è quello di evitare che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa poi portare ad uno stato di crisi irreversibile.  La riforma prevede l’itera revisione della legge fallimentare.

Da subito le imprese dovranno dotarsi di sistemi in grado di rilevare segnali di crisi d’impresa

Al fine di consentire una pronta emersione dello stato di crisi, l’imprenditore dovrà adottare un assetto organizzativo adeguato ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell’assunzione delle idonee iniziative.  Tutte le imprese dovranno quindi dotarsi di sistemi informativi e di adeguate piattaforme per poter avere un controllo di gestione dei flussi di cassa, un budget e un piano d’impresa che permettano di rilevare eventuali segnali di crisi e impostare una strategia per riportare in equilibrio economico, patrimoniale e/o finanziario la propria azienda, anche con un apposito piano di risanamento. Questa modifica, inserita come modifica ad un articolo del Codice Civile, è già entrata in vigore.

3- Molti imprenditori dovranno nominare un organo di controllo o un revisore, modificando statuti o atti costitutivi.

L’Art 378 del decreto “Crisi d’impresa” obbliga alla nomina dell’organo di controllo o del revisore, se la società è a responsabilità limitata o cooperativa, quando negli ultimi due esercizi consecutivi precedenti almeno uno dei seguenti tre limiti è superato, ovvero:

  1. il totale dell’attivo dello stato patrimoniale è maggiore di 2 milioni di euro;
  2. i ricavi delle vendite e delle prestazioni superano i 2 milioni di euro;
  3. i dipendenti occupati in media durante l’esercizio superano le 10 unità.

Le novità contenute nella riforma coinvolgeranno in maniera diretta le tante SRL e cooperative che, dopo le modifiche introdotte all’articolo 2477 del Codice Civile relativo all’obbligo di nomina del collegio sindacale e alla revisione legale dei conti, saranno anche chiamate a modificare statuti o atti costitutivi.

 4- Attenzione alle procedure di allerta!

In caso di difficoltà dell’impresa, l’imprenditore deve “Attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale” . Lo stato di crisi è definito come: “lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate”.

Questo significa che, se l’imprenditore non riesce a riportare in equilibrio l’azienda sia operando da solo, sia ricorrendo a esperti specializzati, potrebbe scattare la Procedura di Allerta, una procedura volta a trovare un accordo tra i creditori senza che la crisi sfoci in un’insolvenza.

La procedura di composizione della crisi è guidata da un collegio di tre esperti nominati dall’ OCRI (Organismo di composizione della crisi d’impresa).  Gli Organismi di composizione della crisi sono costituiti presso ciascuna Camera di Commercio.

La norma rimanda al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) per l’elaborazione degli indici in grado di far presumere lo stato di crisi d’impresa.

Su richiesta del Ministero della Giustizia, Cerved ha fatto già delle simulazioni sul nuovo regime di allerta. Il risultato è che utilizzando indici di bilancio applicati ai bilanci depositati, il numero di segnalazioni risulta essere molto elevato e coinvolge molte aziende ignare di trovarsi in uno stato di difficoltà.

TAG:Agropoli
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