Il diritto alla casa dovrebbe essere garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Ma dai bilanci comunali emerge che la spesa per gli alloggi sociali varia molto da città a città. Con diverse criticità nelle politiche in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini più deboli. Lo rivelano i dati di Open Polis.
Anche se la casa, infatti, viene considerato un “affare privato”, i comuni in questo settore hanno molte competenze: spetta a loro stilare le graduatorie e assegnare le case a chi ne ha diritto e l’obbligo di mettere in campo politiche in grado di arginare il disagio abitativo in vari modi.
Si tratta di compiti molto importanti, ed è interessante capire quante sono le risorse stanziate dalle amministrazioni locali per queste funzioni. Nei bilanci comunali è presente una voce che finanzia le attività relative all’edilizia economica e popolare appena viste, consultabile sulla piattaforma openbilanci. Essa comprende anche i costi per mantenere gli uffici che se ne occupano. Osservando i dati pro capite di questa spesa nel 2014 nelle città con oltre 200mila abitanti si nota un quadro molto differenziato.
In Italia è Milano il comune che spende di più per l’edilizia pubblica con oltre 75 euro pro capite; seguono Venezia (42 euro per ogni abitante) e Firenze (35,84 euro). Roma è all’ottavo posto, mentre nelle ultime posizioni della classifica troviamo Palermo, Genova e Trieste, tutte con meno di 5 euro per ciascun residente.
E i comuni del Cilento e Vallo di Diano come si pongono in questa graduatoria?
In Campania il podio è occupato da Senerchia (Av), Valva (Sa) e Zungoli (Av). Il primo investe una somma di circa 633 euro l’anno pro capite, il secondo di 611, il terzo di 325. Il capoluogo Salerno è 17° in Regione e 171° in Campania con una spesa di 82 euro l’anno.
Nel Cilento al primo posto vi è Casal Velino, 20° in Campania, con una spesa di 71,66 euro; segue Auletta (24° con 65 euro pro capite), Palomonte (28°).
Nella top 100 campana anche Castelnuovo Cilento (che occupa il 33° posto con una spesa pro capite di 45 euro), Rofrano (39° – 41 euro), Bellosguardo (47° – 37 euro), Capaccio Paestum (52° – 30 euro), Vibonati (59° – 23 euro), Caggiano (62° – 21 euro), Moio della Civitella (65° – 21 euro), Buccino (78° – 14 euro), Teggiano (84° 13 euro), Aquara (87° 13 euro), Sassano (89° – 12 euro), Sapri (93° – 12 euro).
Le grandi città del comprensorio (eccetto Capaccio Paestum), sono lontane dai vertici della classifica. Ad Agropoli è calcolata una spesa pro capite di 5,05 euro (135° posto in Italia, 1212° in Italia; Castellabate impegna solo 1,83 euro (169° posto), Sala Consilina 0,62 euro (202° posto)