“Il piano dei trasporti estivo messo in campo in Cilento dall’Ente Provincia di Salerno, che prevede un incremento delle corse dalle maggiori stazioni ferroviarie alle località estive e viceversa nell’arco di tutta la giornata, è finalmente il modello operativo ideale da seguire e replicare anche sugli altri territori”. E’ quanto sostengono dal comitato per la riapertura della tratta Sicignano – Lagonegro che vorrebbero replicare l’esempio nel Vallo di Diano.
“I trasporti su gomma devono essere effettuati esclusivamente dalle stazioni ferroviarie ai paesi limitrofi: è l’unico modo per rendere accessibile ogni paese delle nostre aree interne”, spiegano. “Quanto avviene oggi nel Cilento – evidenziano dal comitato – funzionerebbe benissimo se avessimo il treno nel Vallo di Diano dove non abbiamo il mare ma abbiamo località di altissimo valore culturale, storico e paesaggistico, come Pertosa, Teggiano e Padula che ad oggi risultano difficilmente raggiungibili. Le stesse navette istituite nel Cilento, si potrebbero prevedere per queste tre nostre importanti località, in coincidenza con gli arrivi/partenze degli autoservizi sostitutivi al treno nelle stazioni di Polla, Sassano-Teggiano e Padula. Auspicabile sarebbe anche che l’Ente Provincia di Salerno mettesse in campo azioni fattive per scongiurare il decreto di dismissione formale della ferrovia Sicignano-Lagonegro e la conseguente soppressione degli autoservizi sostitutivi al treno”.
Al momento, ricordano dal comitato l’interrogazione del parlamentare Tino Iannuzzi “è l’unica dimostrazione di dissenso messa in campo a protezione della linea ferrata, mentre tutto tace dai comuni del territorio e dalla Regione Campania”.