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Sequestro azienda agricola ad Ogliastro Cilento, ambientalisti: si valuti se ci sono stati maltrattamenti

Dopo il sequestro dell'azienda ad Ogliastro Cilento gli animalisti plaudono all'operazione ma chiedono ulteriori indagini. M5S: necessari controlli in tutta Italia.

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 1 Giugno 2016
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Dopo il sequestro dell’azienda ad Ogliastro Cilento gli animalisti plaudono all’operazione ma chiedono ulteriori indagini. M5S: necessari controlli in tutta Italia.

“Ringraziamo il Noe per l’intervento e per il dovuto sequestro, ma richiedo che siano valutati anche gli estremi di maltrattamento animali previsti dal nostro codice penale e che, di anche di tali reati, ne rispondano responsabili dell’azienda.” E’ quanto dichiara il Portavoce Parlamentare del movimento cinque stelle Paolo Bernini, dopo il sequestro di un’azienda agricola ad Ogliastro Cilento. ”E’ assai evidente che tali reati, previsti dal nostro codice penale, siano stati compiuti nella struttura posta sotto sequestro. Dalle immagini si evince chiaramente che nei recinti vi fosse massiccia presenza di feci e urine nelle quali gli animali sono stati costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, senza il rispetto dei precetti normativi indicati per il rispetto del benessere degli animali: bufale immerse nelle loro feci ed urine fino alle zampe”.
“Non solo è inaccettabile lo sfruttamento animale di per sé – aggiunge – ma è ancor più odioso se queste sono le condizioni in cui gli animali sono costretti a vivere. E’ anche doveroso rammentare che tali sistemi di allevamento non possono garantire in alcun modo la tutela della salute dei cittadini”.

Di qui la richiesta al Ministero della Salute “che sia posta in essere ogni azione dovuta per il controllo e la verifica sugli allevamenti in tutta Italia, senza più alcun indugio e senza alcuna reticenza: questi fatti evidenziano l’assenza dello Stato sul territorio e, in tale assenza, prolificano le mafie e il malaffare, anche sulla pelle degli animali”.
“Siamo disponibili a ricollocare gli animali in strutture idonee e che rispettino il loro benessere e i diritti dovuti.” così commenta Alfredo Riccio, Responsabile della Sezione di Battipaglia della Lega del Cane. “E inaccettabile – conclude -verificare che sotto gli occhi di tutti si compiano simili reati e che gli  enti preposti al controllo facciano finta di non vedere, o peggio, potrebbero essere collusi. Negli ultimi mesi infatti, abbiamo chiesto ed ottenuto il sequestro di tre allevamenti. Da non tralasciare il fatto che simili aziende sono causa dell’inquinamento del mare in una zona in cui ogni anno assistiamo alla schiusa di uova di tartarughe marine protette a rischio estinzione.”

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