La legge sull’omicidio stradale entrata recente in vigore prevede l’inasprimento delle pene per l’omicidio causato da violazioni del codice della strada e per chi guida sotto l’effetto di alcool e droga.
Teresa Astone, responsabile dell’AIFS di Salerno e provincia, però, non si mostra del tutto soddisfatta. “La legge presenta delle lacune – spiega – perché spesso ad uccidere è la guida trasgressiva, ma non si può negare che sia un primo passo importante”.
“Eravamo ad un punto morto – precisa l’Astone – ed è troppo importante che ora si parli di reato anche a tutela dei familiari delle vittime della strada che fin ora, in tribunale, non hanno avuto nemmeno il diritto di parlare”. “Voglio ricordare – precisa ancora la responsabile AIFS – che negli USA il conducente che ha provocato la morte della nostra imprenditrice bolognese è stato condannato a 42 anni di reclusione. Questo, a mio avviso, è un esempio significativo per far capire quanto in Italia siamo ancora indietro”.
Tuttavia il lato positivo della nuova normativa è “che al di la delle pene si sia raggiunta una misura di civiltà attesa da tanto tempo”. “Noi non ci fermiamo qui, conclude Teresa Astone – dobbiamo far si che la certezza della pena non si più soltanto uno slogan”.