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Villammare, bambino di 9 mesi ricoverato al Santobono: indagati madre e compagno

Entrambi dovranno rispondere di presunte lesioni gravi perpetrate ai danni del bambino, ricoverato dallo scorso 5 giugno presso la struttura ospedaliera partenopea

A cura di Maria Emilia Cobucci Pubblicato il 23 Luglio 2025
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Bambino di nove mesi di Villammare ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Santobono di Napoli: sono stati iscritti nel registro degli indagati la mamma del piccolo Pietro e il compagno della donna. Entrambi dovranno rispondere di presunte lesioni gravi perpetrate ai danni del bambino, ricoverato dallo scorso 5 giugno presso la struttura ospedaliera partenopea. Estraneo agli avvenimenti, secondo gli organi inquirenti, risulta invece il padre del bambino.

La ricostruzione

Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Lagonegro sembrano aver raggiunto una svolta nei giorni scorsi, quando un avviso di garanzia è stato notificato proprio alla madre del bambino, una 25enne residente a Villammare, e al suo compagno. La triste vicenda ha avuto inizio lo scorso 5 giugno, quando il piccolo Pietro fu trasportato in gravi condizioni all’ospedale “Immacolata” di Sapri per una presunta crisi respiratoria. A seguito degli esami effettuati, i medici riscontrarono lesioni al femore, a tre costole e una grave lesione cerebrale. Per tale motivo, fu disposto il trasferimento del bambino in elisoccorso all’ospedale Santobono di Napoli, dove, a circa 50 giorni dal suo arrivo, è tuttora ricoverato in condizioni molto serie.

Le condizioni del neonato

Dopo due interventi chirurgici ai quali è stato sottoposto, le condizioni di salute del piccolo destano ancora grande preoccupazione. Le indagini, avviate dalla Procura di Lagonegro nei giorni successivi all’accaduto, hanno comportato anche l’arrivo dei Carabinieri del Sistema Investigativo Scientifico di Salerno (SIS) per un sopralluogo nella villetta dove la 25enne viveva con Pietro, l’altro figlio di 4 anni e il compagno.

Indagini in corso

Al termine del sopralluogo è stato disposto il sequestro dell’abitazione. Le indagini, durate diverse settimane, sono risultate fondamentali per stabilire cosa sia accaduto al piccolo Pietro nei giorni precedenti al suo ricovero in ospedale. Ora spetta alla madre di Pietro e al suo compagno difendersi dalle accuse mosse dalla Procura di Lagonegro.

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