Nel cuore dell’autunno cilentano, il borgo di Stio sta ospitando la 35ª edizione della Festa della Castagna, un evento ormai diventato punto di riferimento per il territorio interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Tra le giornate dedicate alle caldarroste fumanti, ai dolci tipici, alla musica popolare e alle tradizioni, grande spazio è stato dato anche al momento culturale che ha preceduto il taglio del nastro: il convegno dal titolo “Convegno Castanea – la cultura castanicola del Cilento interno e degli Alburni”.
Il convegno
Un momento importante per riflettere sul ruolo della castagna non solo come prodotto agricolo o gastronomico, ma come elemento portante della cultura, della storia e dell’identità delle comunità montane.
Tra i temi affrontati: la tradizione della castanicoltura nel Cilento interno e negli Alburni, con le sue tecniche e pratiche tramandate; il valore sociale e culturale del bosco di castagno nei contesti marginali, montani e rurali; le potenzialità di sviluppo sostenibile legate alle produzioni castanicole del territorio; il ruolo della festa come occasione di valorizzazione e promozione del territorio stesso.
Il commento del sindaco
“Questo momento ha rappresentato un risveglio intellettuale della festa: non solo degustazione e festa popolare, ma consapevolezza della ricchezza culturale che sta dietro alla castagna e al suo paesaggio”. – ha dichiarato il primo cittadino Giancarlo Trotta- Questa 35ª edizione rappresenta un’evoluzione della festa: dal puro momento folcloristico-gastronomico ad una proposta integrata che unisce gusto, cultura, paesaggio e territorio. La scelta del titolo del convegno – “Castanea – la cultura castanicola del Cilento interno e degli Alburni” – è emblematica: si vuole far comprendere che dietro al frutto c’è un’intera civiltà del bosco, che viveva, vive e può rinascere grazie a iniziative che guardano al futuro con radici ben piantate nel passato”.

