I granata offrono una buona prestazione, costruendo diverse occasioni nitide, fin dai primi minuti. Gli uomini di Raffaele, tuttavia, sono imprecisi in fase di finalizzazione e si concedono un paio svarioni in fase difensiva, portando il risultato in bilico fino al novantottesimo.
Primo tempo
La Salernitana esordisce contro il Siracusa in uno stadio “Arechi” deserto, ciò nonostante i tifosi di casa non hanno fatto mancare la carica e l’affetto, raccogliendosi nei pressi dell’impianto sportivo.
Meglio i granata nella prima fase. Dopo soli tre minuti di gioco, Inglese mette in rete, ma il Var blocca tutto, per una posizione di offside.
È necessaria una lunga valutazione in questa fattispecie. Al quarto d’ora, altra occasione per Inglese ben appostato, questa volta la posizione è buona, meno la conclusione dell’attaccante abruzzese che si spegne fuori. Nel mezzo, i siciliani cercano di replicare con Punzone, che non centra lo specchio.
Al 35’ la Salernitana trova la via della rete su calcio di rigore Knezovic. Vantaggio meritato per quanto visto, ma gli uomini di Raffaele si concedono troppa leggerezza nel finale con Limonelli a sfiorare per due volte la rete. Per fortuna dei granata, entrambi i tiri sono fuori misura. Sono ben nove i minuti concessi dal direttore di gara, ma i leoni non riescono a imbastire nuove opportunità dalle parti di Donnarumma.
Il secondo tempo
Raffaele mette subito mano ai cambi: fuori Liguori e Knezovic, dentro Achik e Legowski. Il Siracusa aveva dato segnali di vita alla fine del primo tempo e riparte proprio con quel piglio.
DI Paolo è l’uomo più attivo in questa fase prima con un dribbling su Matino e annessa conclusione, salvata da Legowski; poi con un buon traversone non capitalizzato da Contini. Al 68’ la Salernitana prova a spegnere il match con una conclusione arcuata di Capomaggio, poco sopra la traversa.
La gara si mette, comunque, in discesa dopo il 79’, con il Siracusa che rimane in dieci per un fallo di Limonelli su Capomaggio, lanciato a rete.
Nel finale, Achik ha il colpo del ko, a tu per tu con il portiere avversario, ma clamorosamente non riesce a capitalizzare