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Rifiuti alla Sra di Polla: la Regione Campania: “Devono essere smaltiti al più presto”

Qualora il Comune dovesse intervenire, le attività di rimozione ricadrebbero comunque a carico dei privati

A cura di Federica Pistone Pubblicato il 3 Ottobre 2024
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La Regione Campania ha fornito una risposta all’interrogazione del consigliere regionale Michele Cammarano riguardante la situazione dei rifiuti accumulati presso il sito della SRA nella zona industriale di Polla. Questa azienda è coinvolta nell’inchiesta sui rifiuti italo-tunisini e, a seguito degli arresti e del traffico internazionale di rifiuti, si trova in gravi difficoltà, tanto da abbandonare di fatto la propria sede a Polla, ora invasa dai rifiuti. Inizialmente, la Procura di Potenza ha disposto il monitoraggio del sito.

Si cercano soluzioni

È in corso da tempo la ricerca di una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti, con un continuo rimpallo di responsabilità tra Comune, Regione, SRA e Visama, la società proprietaria del terreno e degli edifici, insieme al curatore fallimentare della SRA. Nella comunicazione della Regione a Cammarano si evidenzia che gli uffici hanno continuamente sottolineato ai soggetti coinvolti l’urgenza di avviare le operazioni di smaltimento dei rifiuti, per evitare danni ambientali dovuti alla loro prolungata permanenza (come il rischio d’incendio, infiltrazioni di percolato, proliferazione di parassiti e insetti, e emissioni odorigene nocive).

È stato inoltre ribadito al Comune di Polla che la sosta prolungata dei rifiuti oltre i termini previsti dal codice per il deposito/stoccaggio costituisce un’ipotesi di abbandono, il che impone l’emanazione di un’ordinanza sindacale per la rimozione dei rifiuti, da imporre sia alla SRA, titolare dell’impianto, che alla Visama, proprietaria dell’immobile, entrambe responsabilità solidale per il ripristino del sito. Qualora il Comune dovesse intervenire, le attività di rimozione ricadrebbero comunque a carico dei privati. È chiaro che una soluzione deve essere trovata quanto prima, soprattutto considerando l’incendio dei rifiuti tunisini a Persano e i tre roghi che hanno colpito quest’area negli ultimi venti anni.

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