Attualità

Regione Campania, calendario venatorio. Movimento “Indipendenza!”: “il presidente De Luca rimuova l’assessore Nicola Caputo”

Nella stagione 2023/2024 il calendario venatorio per ben quattro volte è stato sospeso o oggetto di ordinanza da parte del TAR

Comunicato Stampa

11 Settembre 2024

Vincenzo De Luca

Il Movimento “Indipendenza!” invia la richiesta al presidente Vincenzo De Luca di rimuovere dall’incarico l’assessore all’Agricoltura Caputo per le note vicende relative all’impugnazione dinanzi ai giudici amministrativi del calendario venatorio della Regione Campania.

La richiesta

All’indomani di un nuovo provvedimento dei giudici amministrativi che “congela” il calendario venatorio elaborato dalla Regione Campania è ora che il presidente De Luca intervenga direttamente per rimuovere dall’incarico l’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo, i tecnici regionali ed i consiglieri dell’assessore per manifesta incompetenza. Come circolo tematico “Tradizione Ecologica” del movimento “Indipendenza!” chiediamo al governatore di prendere atto di questo fallimento ed intervenire.

Per la seconda volta, nel giro di pochi giorni, l’assessore Caputo e la sua allegra brigata di tecnici e consiglieri si vedono sospendere con sentenza del TAR il calendario venatorio da loro elaborato. Ancora una volta siamo di fronte ad un provvedimento che colpisce una categoria di cittadini dalla fedina penale pulita, che versa nelle casse regionali quasi tre milioni di euro l’anno e che, ormai da svariati anni, non riesce ad avere la certezza del diritto che pur due leggi dello Stato dovrebbero garantirgli.

Le vicende di questi giorni non sono, purtroppo, una novità: già nella stagione 2023/2024 il calendario venatorio per ben quattro volte è stato sospeso o oggetto di ordinanza da parte del TAR, per varie irregolarità; anche nella stagione 2022/2023 si ebbe una sospensione per intervento dei giudici amministrativi. Risultati decisamente magri, quelli ottenuti dall’assessore Caputo e dal suo staff.

Inutile dilungarsi ulteriormente, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Tuttavia ci preme sottolineare che se come cittadini rispettosi delle leggi e delle istituzioni possiamo solo accettare il verdetto del TAR, dall’altro non possiamo esimerci dal definire intollerabile questa situazione per i 40mila cacciatori campani. E non solo. Al presidente De Luca chiediamo di fare chiarezza – nell’interesse di tutti i cittadini campani, cacciatori o meno che siano – su alcune questioni a nostro giudizio fondamentali:

  • chi paga per tutta questa querelle di ricorsi e di costituzione in giudizio da parte della Regione?
  • quanti euro costano alla Regione Campania, e quindi a tutti i cittadini, gli errori dell’assessore Caputo e del suo staff avvenuti in questi anni?
  • perché il calendario non è stato approvato entro il 15 di giugno come prevede la legge regionale numero 24?

Se il calendario fosse stato approvato entro quella data, cosa che non avviene da anni, il TAR avrebbe discusso nel merito il ricorso ed evitato tutto questo spreco di danaro pubblico per i cittadini campani.
L’ulteriore amara riflessione che riteniamo necessario fare, su uno scenario più ampio, è relativa all’incompetenza e alla scarsa volontà dimostrata dal Governo Meloni, in capo al ministro Lollobrigida, verso la soluzione di problemi che attanagliano il comparto venatorio da anni. Quattro mesi fa si sarebbe potuto evitare tutto questo approvando la proposta di modifica alla legge 157/92, presentata dall’onorevole Bruzzone in commissione e poi alla Camera dei Deputati, ma malamente stralciata dal DL Agricoltura. Anche per questo in tutta Italia fioccano i soliti ricorsi.

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