Un dato inequivocabile emerge dalle proiezioni per il prossimo anno scolastico 2025-2026 nella provincia di Salerno: le scuole dell’infanzia e primaria registreranno un calo complessivo di 1.271 alunni. Questo decremento, costante e distribuito su tutto il territorio provinciale, dalla costa all’entroterra, rappresenta un segnale tangibile della persistente denatalità che affligge il Mezzogiorno e che ora si manifesta con forza nel settore dell’istruzione. Il calo più marcato si osserva nelle scuole dell’infanzia, dove si prevede un passaggio da 20.189 a 19.419 iscritti, con una perdita netta di 770 bambini.
I dati
Di questi, la maggior parte (17.791) frequenterà il tempo normale, mentre una minoranza (1.628) opterà per l’orario ridotto. Un dato allarmante riguarda anche i bambini con disabilità, il cui numero scenderà a 449 rispetto ai 523 dell’anno scolastico in corso. Anche la scuola primaria registra una diminuzione nel numero degli iscritti, sebbene più contenuta rispetto all’infanzia. Si stima un calo di 501 alunni, con un passaggio da 42.630 a 42.129 iscritti. Gli alunni con sostegno nella primaria saranno 2.305 su un totale provinciale di oltre 42mila iscritti. Questa fotografia delinea chiaramente come il sistema scolastico sia un indicatore primario delle trasformazioni sociali e demografiche in atto nel territorio salernitano.
Il commento del provveditore agli studi
Il provveditore di Salerno, Mimì Minella, ha espresso forte preoccupazione per questa tendenza: «Quest’anno abbiamo avuto un taglio di quasi 160 classi, sono tantissimi». Questa riduzione del numero di classi è una conseguenza diretta del calo demografico e pone serie interrogativi sul futuro del sistema scolastico provinciale e sulla necessità di adottare misure per contrastare la denatalità e supportare le istituzioni educative.