Si è svolto ieri sera, presso l’Hotel Serenella di Agropoli, un incontro con i presidenti dei comitati, che ha visto protagonista il candidato alla Presidenza della Regione Campania, Roberto Fico.
L’incontro
Al suo fianco, Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente delle Aree Interne, impegnato da tempo sulle criticità che affliggono il Cilento. Tra gli interventi più sentiti, quello di Gisella Botticchio, Presidente del Comitato per la Riapertura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Agropoli, che ha rappresentato le istanze di migliaia di cittadini scesi in piazza lo scorso 8 agosto per chiedere il ripristino di servizi sanitari adeguati.
Le dichiarazioni
“Il Cilento è in ginocchio dal punto di vista sanitario,” ha dichiarato Botticchio. “Non è vero che mancano i medici: sono pronti a concorrere e a prestare servizio ad Agropoli. Chiediamo un Pronto Soccorso vero, un’ambulanza rianimativa con medico a bordo, chirurgia d’urgenza e cardiologia. Sono servizi minimi, essenziali, per salvare vite umane.” L’attuale Punto di Primo Intervento, ridenominato ex Psaut, viene giudicato insufficiente: “Le persone non si rivolgono a Vallo della Lucania non per sfiducia, ma perché quell’ospedale non può sostenere un bacino d’utenza così ampio, che in estate supera le 200.000 presenze tra Agropoli, Capaccio, Santa Maria e i paesi limitrofi. Dal 2008, con l’uscita dalla rete dell’emergenza, viviamo senza un presidio in grado di rispondere alle urgenze.”
Le richieste
Davanti a Roberto Fico, il Comitato ha richiesto impegni concreti e tempi certi, sottolineando che la sanità non può essere oggetto di inaugurazioni simboliche, ma di scelte politiche coraggiose e immediate. L’incontro si è concluso con l’auspicio che la voce del territorio cilentano, compatto e determinato, trovi finalmente ascolto nelle istituzioni regionali.
Quando De Luca si insedio’ dievi anni fa, i conti della la sanità in Campania erano tali che il governo nomino’ il commissario e bloccando la spesa sino a pareggio delle risorse. Fu vhiesto a De Luca di non spendere una lira in più , anzi tagliare sulla spesa corrente sino a recupero.
De Luca ci è riuscito ma con il governo che per tre anni finanzia ed autorizza una spesa von un aumento a livello nazionale del solo minimo mecessario a pagare stipendi ed acquisti alle Asl, mi dite voi signori come si fa ad aprite un ospedale?
Perché per aprire serve danaro per assumere medici, infermieri, inservienti, acquistare attrezzature e forniture di medicinali, ovvero spesa viva nuova in più perché non posdiamo sottrarre medici ai repsrti e pronto soccorsi gia carenti.
Ora dove sta il gioco, o se vogliamo la speranza.
Visto che è storia che la ideologia della sinistra è quella a favore della sanità Pubblica, e la destra della sanità privata pagata dai cittadini perché abbassa le tasse ai ricchi suoi elettori, va da se che se non arrivano risorse nuove dal governo, o Fico o Melenzana, o Faggiolo, l ospedale non si riaprirà. La speranza è che la sinistra vinca in campania perché lo possa rivendicare, ma che alle prossime elezioni nazionali vinca la sinistra affinché possa mettere le tasse ai ricchi e mettere in bilancio e mandare alle regioni più danaro per la sanità.
Una speranza. Su cui lavorare.
Altrimenti i lamenti arriveranno ai cieli, ma ci vogliono I soldini signori.
So buoni a tagliare nastri e basta!!!