Anche il piccolo borgo cilentano di Lustra ha aderito alle Giornate FAI d’Autunno 2025, l’iniziativa nazionale promossa dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) per valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico del Paese.
L’evento
L’evento, svoltosi sabato 11 e domenica 12 ottobre, ha coinvolto cittadini e visitatori in un percorso alla scoperta delle bellezze e delle storie locali. Tra le mete più apprezzate del fine settimana, spicca la frazione di Rocca Cilento, dove il FAI ha organizzato tre punti di visita: Casa Angelina, la mostra dell’artista Tilde Greene e La Classe di Adele. Tre tappe che hanno offerto ai visitatori un viaggio tra arte, memoria storica e impegno civile. In particolare, La Classe di Adele ha riscosso un interesse speciale: tra le 700 passeggiate FAI d’Autunno organizzate in tutta Italia, questa esperienza è stata inserita tra le 47 “chicche” nazionali, come sottolineato con orgoglio dal responsabile provinciale del FAI, Michelangelo De Leo.
La scuola di Adele
All’inizio del Novecento, Rocca Cilento era un borgo isolato, privo di scuole e con una popolazione in gran parte analfabeta, dedita all’agricoltura e alla pastorizia. Fu in questo contesto che Adele Mazzei, una giovane donna appena diplomata, decise di aprire una scuola per offrire istruzione ai bambini e agli adulti del paese. La prima aula fu ospitata in un edificio privato, poi trasferita nella stessa abitazione di Adele, dove la maestra – regolarmente assunta dal Comune – insegnò a leggere, scrivere e far di conto a un’intera generazione. Con l’apertura della “Classe di Adele”, il FAI ha voluto rendere omaggio non solo alla sua figura, ma anche al valore dell’istruzione come strumento di emancipazione collettiva.
La storia della maestra Mazzei racconta, infatti, il riscatto di una comunità che, attraverso la scuola, ha scelto di liberarsi dall’ignoranza e costruire un futuro migliore. L’edizione 2025 delle Giornate FAI d’Autunno assume un significato particolare: celebra i cinquant’anni dalla fondazione del FAI, nato nel 1975 grazie alla visione di Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli. Cinque decenni di impegno per la tutela del patrimonio italiano che hanno trovato nel Cilento un terreno fertile di partecipazione, memoria e bellezza condivisa.