A partire da questo mese il Punto Nascita dell’Ospedale dell’Immacolata di Sapri è operativo esclusivamente per le urgenze ostetriche. È entrata in vigore la delibera della Giunta regionale che prevede il trasferimento delle partorienti non in emergenza presso l’ospedale di Vallo della Lucania. La decisione, già comunicata a inizio luglio dal direttore generale dell’Asl di Salerno, Gennaro Sosto, in un incontro con i sindaci e i comitati locali, non ha incontrato particolare opposizione in un primo momento, forse nella speranza di una revoca.
Il fallimento dei tentativi per scongiurare la chiusura
Nonostante l’inserimento di Sapri tra le “aree svantaggiate” da una norma approvata dal Consiglio regionale lo scorso luglio, il provvedimento di sospensione dei parti programmati è stato confermato. Questa misura, sebbene rinviata diverse volte, è ora effettiva anche per l’ospedale di frontiera del Golfo di Policastro. L’unica speranza rimasta è un possibile intervento del presidente Vincenzo De Luca, che potrebbe decidere di sospendere l’applicazione della delibera, almeno fino a dicembre, anche in vista del clima elettorale.
Le prospettive future e il ricorso al TAR
È atteso un ricorso al TAR annunciato dalla Regione contro il piano di rientro. Ciò consentirebbe di avere l’autonomia per riaprire il punto nascita. Non si esclude che il Comitato di Lotta per l’Ospedale di Sapri e le istituzioni locali possano affiancarsi con una propria azione legale. Per la prima metà di settembre è inoltre previsto l’arrivo a Sapri dello stesso direttore generale Gennaro Sosto per un tavolo tecnico richiesto dal Comitato, finalizzato a fare il punto sulle criticità e sulle prospettive dell’intero presidio ospedaliero, da anni considerato fondamentale per il territorio ma spesso penalizzato.