La presenza di San Francesco ad Agropoli ĆØ ormai parte della tradizione locale. Il frate dāAssisi, nel 1219, incontrò in cittĆ San Daniele Fasanella e vi fece ritorno tre anni più tardi. Secondo la leggenda, non fu accolto con favore dagli agropolesi, che lo respinsero, costringendolo a predicare da uno scoglio rivolgendosi ai pesci e agli altri animali.
Più recente ĆØ la testimonianza della presenza del medico Giuseppe Moscati, poi canonizzato, che nella prima metĆ del Novecento si recò più volte in cittĆ per far visita allāamico e collega Amedeo Di Sergio.
La leggenda di San Paolo
Meno conosciuta ĆØ invece la leggenda che narra della presenza di San Paolo nel Cilento, e in particolare ad Agropoli. Si racconta che ālāapostolo delle gentiā abbia attraversato questo territorio durante il suo viaggio da Reggio a Pozzuoli nel 61 d.C. A Velia avrebbe fondato una diocesi, mentre a Laureana, nella localitĆ oggi nota come Acquasanta (un tempo Santa Maria dellāAcqua), avrebbe convertito due giovani al cristianesimo.
Durante il suo cammino, il santo avrebbe soggiornato anche ad Agropoli. Alcuni storici ritengono vi sia giunto via terra, altri sostengono sia arrivato dal mare, a bordo di una nave proveniente da Roma. Come San Francesco, anche San Paolo avrebbe cercato di predicare agli abitanti, ma senza successo. Per questo motivo, secondo la tradizione, avrebbe lanciato una maledizione sulla popolazione.
Il racconto
A riportare il contenuto dellāanatema ĆØ il monaco agostiniano Luca Mandelli, originario di Teggiano e vissuto nel Seicento: āSe ne viddero gli effetti di tal maleditione ā scrive nei suoi testi ā poichĆ© da quel tempo in qua le donzelle Agropolitane giungendo allāetĆ di dodici anni fan perdita della loro verginitĆ , in pena dellāincredulitĆ deā loro antichi padriā.
Mandelli stesso, tuttavia, mette in dubbio la veridicitĆ di tale episodio, definendo āmenzogna favolosa dare quella maledizione allāincredula gente, per la quale innocenti donzelle soggiacessero a quella vergognosa penaā.
Secondo il monaco, San Paolo non sarebbe mai giunto ad Agropoli, avendo percorso lāintero viaggio in mare aperto, e solo una tempesta lo avrebbe costretto a rifugiarsi tra Velia e Policastro. Altri autori, invece, sostengono la tesi opposta. In diverse opere della storiografia antica viene riportato lāanatema di Paolo di Tarso contro gli āagropolitaniā. Alcuni studiosi si interrogano persino sullāinspiegabile perdita di verginitĆ delle giovani del luogo, attribuendola āalla benignitĆ , e alle mollitie dellāaereā.
Come accade in ogni leggenda, storia e fantasia si intrecciano, ed è proprio questa fusione a rendere il racconto così affascinante.