Era il 13 febbraio 2011 quando la Commissione Diocesana riconobbe formalmente il miracolo della lacrimazione della statua di Sant’Antonio.
Il racconto
Il fenomeno straordinario ebbe inizio il 12 giugno 2010, intorno alle 15:15. Fra Domenico, un frate del Convento, passando davanti alla statua del Santo, notò lacrime scendere dagli occhi.
La statua sembrava animata: gli occhi apparivano arrossati e lucidi, come quelli di una persona che piange da tempo. Le palpebre raccoglievano le lacrime, e due gocce solcavano le guance.
La lacrimazione proseguì a intervalli irregolari fino a tarda sera e si ripeté anche la mattina successiva. Il 13 giugno, alle 6 del mattino, giunse a Polla Sua Ecc.za Mons. Angelo Spinillo, allora Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro. Dopo aver osservato il fenomeno, si inginocchiò in preghiera, invocò lo Spirito Santo e recitò le litanie e il canto del Si Quaeris Miracula.
Il riconoscimento
Terminato il momento di raccoglimento, Mons. Spinillo dispose il prelievo del liquido presente sulla statua per ulteriori accertamenti. Con una siringa vennero raccolti circa 10cc di sostanza, mentre il volto della statua fu asciugato con un panno di lino.
A osservare il fenomeno furono sei religiosi e il Vescovo stesso, che decise di istituire una Commissione Diocesana di Indagine. Dopo otto mesi di analisi, riscontri scientifici e testimonianze, il 13 febbraio 2011 Mons. Spinillo proclamò ufficialmente la veridicità dell’evento con un Decreto.
In quella stessa occasione, i manutergi utilizzati per asciugare le lacrime vennero sigillati in una teca, divenendo così autentiche Reliquie, testimonianza del Miracolo.