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Fondazione Vassallo: “Bene la commissione d’indagine per il Sistema Cilento e l’omicidio di Angelo Vassallo”

La Fondazione Vassallo ringrazia la Commissione Antimafia e rinnova il suo appello: “Dopo 14 anni, il nostro impegno per la verità non si ferma”

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 22 Ottobre 2024
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La Commissione nazionale antimafia ha approvato all’unanimità l’istituzione di un comitato di indagine dedicato al cosiddetto “Sistema Cilento” e all’omicidio di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore, ucciso il 5 settembre 2010. La proposta, promossa dal senatore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e dal deputato Pino Bicchielli (Noi Moderati), rappresenta un passo decisivo per far luce su un sistema di potere che ha segnato il territorio cilentano e per ottenere giustizia per un delitto rimasto ancora irrisolto. La decisione è stata accolta con favore dalla presidente della Commissione, Chiara Colosimo, e da tutti i membri.

Le dichiarazioni

“Da sempre siamo in prima linea nella richiesta di verità e giustizia per il suo fondatore, accoglie con profonda gratitudine questa importante decisione. Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della Fondazione, ha dichiarato: “Ringrazio la presidente Chiara Colosimo e tutti i membri della Commissione Antimafia per aver compreso l’importanza di questa indagine. La creazione di questo comitato è un segnale forte non solo per noi, ma per tutti coloro che credono nella giustizia. Dopo 14 anni di silenzi e ostacoli, oggi vediamo una nuova luce sulla strada della verità”.

L’iniziativa della Commissione Antimafia giunge in un momento cruciale, a seguito del recente scandalo che ha coinvolto il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, sospeso dalle sue cariche. La vicenda ha riacceso i riflettori su un presunto sistema di potere che avrebbe dominato il Cilento negli ultimi anni, e sul quale ora la Commissione Antimafia intende fare piena chiarezza.

“La verità non si può nascondere per sempre. Da 14 anni lottiamo affinché sia fatta giustizia per Angelo e per il territorio che amava e che difendeva con tutto se stesso. È giusto e doveroso che si indaghi su quanto accaduto in questi anni, su eventuali complicità e silenzi. Non possiamo accettare che chi ha cercato di distruggere l’eredità di Angelo rimanga impunito,” ha proseguito Dario Vassallo.

La denuncia della Fondazione Vassallo

La Fondazione, sin dalla sua costituzione, ha denunciato comportamenti che miravano a sminuire il lavoro di Angelo Vassallo, un uomo che si era distinto per il suo impegno a favore dell’ambiente, della legalità e della giustizia. “Ci sono stati atteggiamenti inappropriati da parte della politica locale e nazionale, volti a cancellare la figura di Angelo come uomo dello Stato. Per questo è essenziale indagare non solo sui fatti del 2010, ma anche sugli anni successivi, per capire cosa sia realmente accaduto e chi abbia cercato di ostacolare la verità”, ha aggiunto il presidente della Fondazione.

Dario Vassallo ha voluto infine rivolgere un messaggio ai sindaci e alle istituzioni del Cilento: “Questo comitato è dedicato a tutti quei sindaci che, nel corso degli anni, hanno negato l’esistenza di un Sistema Cilento, voltando le spalle alla verità e al dovere morale verso Angelo e il territorio. E a chi ha cercato di ridicolizzare il nostro impegno, dico solo che il tempo della verità è arrivato. Oggi, più che mai, preparatevi a fare i conti con la giustizia.”

La Fondazione Angelo Vassallo continuerà a sostenere l’azione della Commissione e a monitorare da vicino i lavori del comitato, con la speranza che questo passo possa finalmente portare a una svolta decisiva nella ricerca della verità sull’omicidio di Angelo Vassallo e sul sistema di potere che ha gravato sul Cilento. Un ringraziamento particolare va al senatore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) e al deputato Pino Bicchielli (Noi Moderati), il cui impegno è stato determinante per l’approvazione di questa iniziativa, che rappresenta un passo decisivo per far luce su un sistema di potere che ha segnato il territorio cilentano e per ottenere giustizia per un delitto rimasto ancora irrisolto.

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