La Guardia Agroforestale Italiana, Direzione Territoriale di Salerno, a seguito del continuo aggravarsi della situazione faunistica concernente la specie cinghiale nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ha lanciato una raccolta firme a sostegno di una richiesta urgente e non più rinviabile: l’attivazione immediata, da parte della Regione Campania e dell’Ente Parco, di misure straordinarie di contenimento della popolazione di cinghiali.
La nota dell’organizzazione ambientale
Negli ultimi anni si è assistito a un incremento esponenziale della popolazione di cinghiali, con conseguenze sempre più gravi sul piano agricolo, sulla sicurezza pubblica e sulla qualità della vita delle comunità residenti. Danni estesi alle coltivazioni, perdita di raccolti, frutteti devastati, costi di ripristino elevati e ripetuti avvistamenti di animali all’interno dei centri abitati hanno creato un quadro d’emergenza che non può più essere ignorato. L’aumento dei rischi legati alla viabilità e alla presenza degli ungulati nelle aree periurbane rende la situazione ancor più delicata.
La Guardia Agroforestale Italiana ha più volte segnalato la necessità di interventi incisivi, ma le misure di controllo selettivo attualmente adottate dal Parco si sono dimostrate del tutto insufficienti e l’elevata prolificità degli animali, spesso ibridati con specie domestiche, ha reso inefficaci le strategie ordinarie di contenimento.
Le richieste
È pertanto indispensabile adottare provvedimenti straordinari che prevedano, in via temporanea e strettamente controllata, l’apertura regolamentata della caccia al cinghiale – da svolgersi con le classiche modalità della battuta – nelle aree del Parco, possibilmente con frequenza settimanale in periodi che saranno stabiliti dalle autorità competenti. Consapevoli della delicatezza del tema e del valore inestimabile del Parco come patrimonio ambientale e culturale, sottolineiamo che la nostra richiesta non è dettata da finalità venatorie, bensì dall’esigenza di ripristinare condizioni di equilibrio tra tutela ambientale e tutela delle comunità umane che vivono e lavorano in questi territori.
In tale contesto, la Guardia Agroforestale Italiana propone inoltre una misura di forte rilevanza sociale, volta a garantire che i suddetti interventi straordinari possano produrre un beneficio concreto per l’intera collettività, in quanto la metà dei capi eventualmente abbattuti durante le operazioni autorizzate dalle autorità preposte potrà essere devoluta alle mense dei poveri attive nella provincia di Salerno o simili organizzazioni, in conformità alle normative igienico-sanitarie vigenti e con il supporto degli enti sanitari territoriali per la verifica della tracciabilità e della salubrità delle carni. Questo gesto, oltre a evitare sprechi e valorizzare una risorsa alimentare di qualità, rappresenterà un impegno concreto verso le fasce più fragili della popolazione, trasformando un intervento necessario in un’occasione di solidarietà che rafforza il legame tra società civile e istituzioni.
A ciò si aggiunge un ulteriore elemento, spesso trascurato ma di notevole importanza per il territorio: se adeguatamente pianificata e organizzata, l’iniziativa potrà contribuire ad alimentare l’indotto economico locale legato alla filiera della lavorazione, trasformazione e vendita delle carni di cinghiale, coinvolgendo aziende artigiane, macellerie, laboratori di trasformazione, produttori di conserve e operatori del settore gastronomico. Una gestione strutturata consentirebbe quindi non solo di affrontare l’emergenza faunistica, ma anche di generare nuove opportunità economiche per il Cilento, con ricadute positive sull’occupazione e sul tessuto produttivo locale.
La nostra iniziativa nasce dall’ascolto quotidiano delle comunità locali, dalle segnalazioni degli agricoltori, delle famiglie e degli operatori economici che subiscono le ripercussioni negative della situazione attuale. Ignorare ulteriormente il problema significherebbe alimentare tensioni, favorire l’abbandono dei territori rurali e indebolire la fiducia nei confronti delle istituzioni preposte alla tutela del territorio.
La petizione
La raccolta firme (anche online ) sarà avviata con la collaborazione dei Comuni, delle Pro Loco e delle associazioni territoriali che vorranno aderire all’iniziativa ed ha lo scopo di dare voce a chi vive in prima linea questa emergenza, affinché le istituzioni competenti possano assumere decisioni tempestive, efficaci e rispettose delle esigenze del territorio. Qualora non si giunga a definire un piano straordinario entro tempi brevi e certi, la Guardia Agroforestale Italiana promuoverà una iniziativa popolare finalizzata a sostenere la proposta di abolizione dell’ente Parco nella sua forma attuale, ritenendo che esso non sia più in grado di garantire l’equilibrio necessario tra conservazione ambientale e sostenibilità socioeconomica.
Ribadiamo il nostro impegno nel salvaguardare la sicurezza pubblica, la produttività agricola, il benessere delle comunità e la tutela responsabile degli ecosistemi. Auspichiamo che questa iniziativa possa aprire un dialogo serio e costruttivo tra tutti gli attori coinvolti, affinché si giunga a soluzioni efficaci e condivise. Per ulteriori informazioni o per aderire alla raccolta firme, è possibile rivolgersi alle sedi territoriali della Guardia Agroforestale Italiana o ai punti informativi che saranno attivati nei comuni del Cilento.


