La situazione dell’emergenza cinghiali nel territorio di Montecorice è ormai “fuori controllo” e non ammette ulteriori ritardi o scarichi di responsabilità. Questa è la ferma posizione espressa dal consigliere comunale Ivan Chiariello, che ha presentato una mozione in Consiglio Comunale per sollecitare un’azione congiunta e immediata da parte di tutte le istituzioni competenti.
Il problema, come sottolineato dal consigliere, ha assunto proporzioni critiche: “colture distrutte, muri e recinzioni danneggiati, paura per i residenti”. Si tratta di un danno serio non solo all’agricoltura locale, ma anche alla sicurezza e alla serenità dei cittadini. Per questo motivo, Montecorice intende farsi promotore di un tavolo tecnico che riunisca in maniera sinergica tutti gli attori coinvolti nella gestione del fenomeno.
La proposta di un tavolo interistituzionale
La mozione presentata mira a far sedere allo stesso tavolo:
• L’Ente Parco Nazionale
• La Regione Campania e la Provincia di Salerno, insieme ad altre amministrazioni interessate
• L’ASL (Azienda Sanitaria Locale)
• Le Forze dell’ordine
• Le associazioni agricole e quelle ambientaliste
• Eventualmente, e nei limiti di legge, anche con il supporto delle Forze Armate.
L’obiettivo è superare l’attuale frammentazione degli interventi, che finora si sono dimostrati insufficienti a contenere il fenomeno.
Le cause di un problema annunciato
Il documento non si limita a denunciare l’emergenza attuale, ma ne analizza le radici storiche, puntando il dito contro “errori politici e ambientali del passato”. Secondo studi e testimonianze, la massiccia proliferazione dei cinghiali sarebbe legata all’introduzione, decenni fa, di esemplari più grandi e prolifici, provenienti da altre aree europee e rilasciati nelle zone contigue ai Parchi Nazionali per finalità venatorie.
Questi esemplari, incrociandosi con i cinghiali autoctoni, avrebbero dato origine a popolazioni più numerose, resistenti e con una maggiore capacità riproduttiva, spingendosi sempre più fino ai centri abitati. “La colpa non è dei cinghiali, ma dell’uomo, per scelte fatte decenni fa e mai corrette,” afferma Chiariello, definendo l’operazione come “una delle peggiori operazioni faunistiche del Novecento”.
Richiesta di azione condivisa
L’appello finale del consigliere è per una “gestione seria, scientifica e condivisa del problema, per tutelare persone, ambiente e territorio”. La richiesta è esplicita e urgente: “sedersi intorno a un tavolo e agire insieme, prima che la situazione peggiori ulteriormente”. La mozione rappresenta, di fatto, un invito perentorio alle istituzioni ad abbandonare la logica dello scaricabarile e ad affrontare l’emergenza con la responsabilità e il coordinamento che la situazione richiede.


