Il Consiglio comunale di Capaccio Paestum, originariamente previsto per il 26 agosto, è stato posticipato. La nuova convocazione è fissata per l’8 settembre alle 10:30 in prima seduta e per il giorno 9 in seconda convocazione alle 18:30. Il rinvio, firmato dal presidente del consiglio Angelo Quaglia, ha suscitato polemiche a causa della mancanza di una motivazione ufficiale nel documento di rinvio, nonostante i numerosi punti all’ordine del giorno.
Le questioni all’ordine del giorno e le preoccupazioni della minoranza
Gli argomenti del consiglio comunale
La seduta, come confermato dal documento ufficiale, avrebbe dovuto affrontare diversi argomenti importanti, tra cui l’approvazione del rendiconto 2024, già in ritardo, e la discussione di alcuni debiti fuori bilancio.
Erano previste anche modifiche allo statuto dell’Azienda Speciale Paestum e l’approvazione di una serie di atti finanziari.
La polemica
La consigliera di minoranza Simona Corradino ha espresso forte dissenso per il rinvio. La Corradino ha sottolineato la mancanza di trasparenza nella decisione: “Perché si è deciso di spostarlo non è possibile saperlo, nel documento di convocazione non c’è la benché minima motivazione ma solo il richiamo di articoli che non danno alcuna spiegazione”.
La consigliera ha evidenziato l’importanza della seduta per la comunità e ha ribadito la necessità di chiarezza, data la delicata situazione finanziaria dell’ente. “Questo consiglio è stato convocato d’urgenza ad inizio agosto e fissato per il 26 per discutere del rendiconto e adesso lo si sposta. Su questo aspetto è necessario che ci sia la massima trasparenza perché si parla dei soldi dei cittadini e sappiamo tutti che la situazione non è di certo rosea a causa delle scellerate gestioni degli anni scorsi”, ha concluso.
La replica del presidente del consiglio Angelo Quaglia
In risposta alle polemiche, il presidente del consiglio Angelo Quaglia ha fornito la sua versione dei fatti. Quaglia ha precisato che la decisione di rinviare la seduta è stata presa in modo collegiale, durante la Commissione dei capigruppo. Le ragioni principali sarebbero state l’assenza di consiglieri di maggioranza e di minoranza, oltre alla mancanza di documentazione necessaria per alcuni punti all’ordine del giorno. Il presidente ha inoltre affermato che gli argomenti in discussione non avevano scadenze imminenti che ne giustificassero l’urgenza.
Quaglia ha respinto le accuse di spaccature all’interno della maggioranza, ribadendo il suo ruolo super partes: “Dispiace assistere a sterili polemiche su questo rinvio del Consiglio per tentare di dimostrare la mancata coesione della maggioranza e dell’eventuale mancanza di numero legale”.
Il presidente ha concluso la sua dichiarazione sottolineando la sua funzione di garante del corretto svolgimento dell’attività consiliare.