Si è ufficialmente concluso il Progetto R.A.MO.CA (Roditori Arboricoli Montagne di Casalbuono), promosso dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in collaborazione con il National Biodiversity Future Center (NBFC).
Il progetto a Villa Matarazzo
Lo scorso sabato, in Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate, è stato proiettato in anteprima il cortometraggio che racconta i mesi di lavoro del progetto. Avviata nell’agosto 2024 e terminata nell’autunno 2025, l’iniziativa aveva l’obiettivo di migliorare la conoscenza della fauna minore, con particolare attenzione ai roditori arboricoli presenti nelle aree montane di Casalbuono. Il progetto, del valore complessivo di 148.800 euro, è stato finanziato per circa 128.800 euro tramite il bando NBFC e per 20.000 euro con fondi propri del Parco. L’intervento rientra tra le azioni del PNRR dedicate alla tutela della biodiversità e alla ricerca scientifica applicata alle aree protette. L’area di studio è quella delle “Montagne di Casalbuono”, caratterizzata da habitat eterogenei, dalla macchia mediterranea alle faggete d’altura.
Il progetto R.A.MO.CA
Qui trovano rifugio specie come il ghiro (Glis glis), il moscardino (Muscardinus avellanarius) e lo scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii), quest’ultimo non autoctono e potenzialmente invasivo. L’indagine ha coinvolto anche aree limitrofe, dove si ipotizza la presenza del quercino (Eliomys quercinus) e dello scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis). Il Progetto R.A.MO.CA si è articolato in cinque fasi operative. Oltre alla gestione e al coordinamento, il fulcro scientifico è stato il monitoraggio faunistico tramite fototrappole installate sugli alberi, una metodologia innovativa in Italia per ambienti non tropicali, che ha permesso di raccogliere dati dettagliati sulla presenza e sul comportamento delle specie arboricole. Significativo è stato anche il coinvolgimento della popolazione locale tramite iniziative di citizen science, con raccolta di segnalazioni attraverso la piattaforma iNaturalist e questionari dedicati.
I dati
I dati raccolti sono stati elaborati e analizzati con modelli statistici e cartografie di distribuzione, mentre le attività di divulgazione e comunicazione hanno diffuso i risultati e sensibilizzato la comunità sull’importanza della biodiversità. Con il completamento del progetto, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni conferma il proprio ruolo di centro di eccellenza per la ricerca e la conservazione, introducendo metodologie innovative e promuovendo una partecipazione attiva della comunità.