Si è svolto presso l’oratorio Papa Giovanni Paolo II, ad Agropoli, l’incontro promosso dal Comitato civico “Obiettivo Ospedale di Agropoli”, un momento di confronto molto partecipato che ha riportato al centro del dibattito cittadino il futuro del presidio ospedaliero e il diritto alla salute nel Cilento.
Il Comitato si è detto soddisfatto dell’iniziativa, non solo per aver riaffermato la natura civica e apartitica dell’organizzazione, ma anche per aver ribadito la volontà di collaborare con tutti i comitati e le realtà locali impegnate nella stessa battaglia.
Il commento
“Siamo pronti a partecipare a qualsiasi manifestazione, da chiunque organizzata, per il raggiungimento dell’obiettivo comune – hanno spiegato i rappresentanti –. Come già accaduto per il corteo dell’8 agosto, crediamo nell’unione delle forze per difendere un diritto fondamentale: la salute”.
Durante l’incontro, il Comitato ha analizzato gli atti normativi che regolano la sanità, dal DM 70/2015 al Piano ospedaliero regionale, fino all’atto aziendale, evidenziando una forte discrepanza tra le norme e la realtà dei fatti.
È stato sottolineato che, nonostante il presidio di Agropoli sia formalmente definito “zona disagiata”, non è mai stato dotato della struttura organizzativa prevista per l’attivazione di un vero Pronto Soccorso.
Da qui la richiesta di un adeguamento urgente dell’atto aziendale al piano regionale, chiedendo anche l’inserimento di un termine preciso per l’attuazione delle misure previste.
Il Comitato ha inoltre proposto di coinvolgere tutti i sindaci del comprensorio affinché approvino una delibera consiliare condivisa con questa richiesta, per fare fronte comune verso la Regione. Non sono mancate le critiche al Direttore Generale dell’ASL, Gennaro Sosto, e alle sue proposte presentate in Consiglio Comunale lo scorso 26 agosto.
Secondo il Comitato, le soluzioni prospettate non sono attuabili: “Un ospedale non può esistere senza un Pronto Soccorso e un P.S. non può funzionare senza reparti salva-vita – è stato ricordato –. Inoltre, i medici non si assumono porta a porta, ma tramite concorsi pubblici, come previsto dalla legge”.
Il Comitato ha poi evidenziato la contraddizione tra la difficoltà di reperire personale, più volte ribadita dall’ASL, e l’annuncio del presidente De Luca sull’investimento di 250 milioni di euro per un nuovo ospedale a Castellammare di Stabia.
Una scelta che, secondo il Comitato, mette in luce la disparità di attenzione tra la Campania del Nord e quella del Sud, dove territori come Agropoli continuano a subire gravi carenze di risorse e servizi.
L’incontro ha visto la partecipazione dei sindaci di Agropoli e Rutino, del consigliere comunale di minoranza Raffaele Pesce e di numerosi cittadini. Tutti hanno contribuito a un dibattito costruttivo, nel quale è emersa la volontà comune di mantenere alta l’attenzione e di sostenere il sindaco di Agropoli nella battaglia per la piena riattivazione del presidio.
Il Comitato ha annunciato che proseguirà nel lavoro di raccolta di dati e documenti: dagli accessi al Pronto Soccorso di Vallo della Lucania provenienti da Agropoli, ai dati interni dell’ospedale cittadino, fino alla verifica delle risorse economiche destinate alla sanità cilentana.
Il commento della presidente del Comitato
A chiusura della serata, la presidente del Comitato, Lucia Grambone, ha lanciato un messaggio chiaro e condiviso: “È stata una serata all’insegna della costruzione e dell’unità.
La fiducia che abbiamo visto nei volti dei presenti ci dà la forza di andare avanti. La sanità deve andare oltre ogni appartenenza politica: restiamo uniti, perché solo l’unione può farci vincere questa battaglia”.
Un incontro che ha rafforzato la determinazione del Comitato e dei cittadini a non abbassare la guardia: la mobilitazione continua, nel nome del diritto alla salute e della dignità del territorio.