Nel corso della cerimonia per la nuova intitolazione dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è tornato ad affrontare il tema della sanità, soffermandosi in particolare sulla situazione del presidio ospedaliero di Agropoli. Nel suo intervento, De Luca ha dichiarato di aver “riaperto l’ospedale di Agropoli”, chiuso nel 2013 e da anni oggetto di dibattito politico e istituzionale.
Scoppia la polemica: interviene il coordinatore per il Cilento Nord, Del Mastro
Una frase che ha immediatamente sollevato reazioni da parte dell’opposizione, soprattutto nel territorio cilentano, dove la questione resta particolarmente sentita. A replicare è stato il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia e coordinatore per il Cilento nord, Giovanni Del Mastro, che ha contestato pubblicamente le affermazioni del governatore. Secondo Del Mastro, la struttura non può essere considerata pienamente riaperta, poiché non è inserita nella rete regionale dell’emergenza-urgenza. “Parlare oggi di una riapertura – ha dichiarato – equivale a semplificare una realtà molto più complessa. È una narrazione distante dalle esigenze concrete dei cittadini del territorio”. Del Mastro ha inoltre criticato il sindaco di Agropoli, Roberto Mutalipassi, per il mancato intervento durante l’evento, sottolineando l’assenza di una presa di posizione rispetto a quanto dichiarato da De Luca.
Il consigliere ha poi ricordato come, già nel 2017, fosse stato inaugurato un pronto soccorso presso la struttura ospedaliera, ma secondo l’opposizione, da allora l’ospedale non è mai stato pienamente operativo in termini di assistenza d’urgenza. Sulla vicenda sono intervenuti anche esponenti di Forza Italia, parlando apertamente di una “presa in giro istituzionale” e sottolineando come il Cilento sia ancora privo di un presidio ospedaliero completo e funzionante. Il dibattito sull’ospedale di Agropoli si riaccende dunque a distanza di anni, alimentato dalle dichiarazioni pubbliche e dal confronto costante tra amministrazione regionale, enti locali e opposizione.