La Funzione Pubblica CGIL di Salerno risponde presente all’appello lanciato dalle cittadine e dai cittadini di Agropoli per la riattivazione effettiva e strutturale del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero cittadino.
La nota
Non si tratta di una rivendicazione corporativa o ideologica, ma della legittima richiesta di accesso alle cure in condizioni di equità e sicurezza per un’intera comunità e per una vasta area del Cilento, troppo spesso penalizzata nella programmazione sanitaria. Già in occasione della presentazione dell’Atto Aziendale dell’ASL di Salerno, approvato nel 2024 dalla Regione Campania, la FP CGIL aveva rappresentato con chiarezza la necessità che l’ospedale di Agropoli fosse inserito pienamente nella rete dell’emergenza-urgenza.
Invece, tale documento ha confermato la chiusura formale del Pronto Soccorso, lasciando come primo presidio disponibile quello di Vallo della Lucania, distante e non sempre raggiungibile in tempi compatibili con la gestione delle emergenze.Nel frattempo, l’ospedale di Agropoli continua a gestire circa 10.000 prestazioni annue, tra codici gialli e codici rossi, che giungono autonomamente.
Le criticità
Tuttavia, la struttura resta esclusa dal circuito dell’emergenza, dal momento che la centrale operativa del 118 non smista pazienti verso Agropoli, rendendo il presidio di fatto attivo ma formalmente fuori dalla rete. L’accettazione funziona; il personale medico garantisce la presenza di almeno un medico H24, e nei giorni festivi o notturni ci sono solo due medici in servizio, uno per la medicina e lungodegenza e uno per l’area di Pronto Soccorso, i quali, in molti casi, sono costretti a sguarnire il presidio per trasferimenti in emergenza con ambulanza. Tutto questo, chiaramente, non basta. Il nodo è anche organizzativo e strutturale.
La mancanza della guardia anestesiologica e la presenza solo occasionale di una guardia cardiologica per sei ore al giorno impediscono alla struttura di essere considerata un punto di emergenza a tutti gli effetti. L’Atto Aziendale approvato dalla Regione ha sancito una linea di indirizzo che non tiene conto delle reali esigenze del territorio, né del fatto che altre zone disagiate, a parità di condizioni territoriali, possiedono un Pronto Soccorso e un’area di Osservazione Breve Intensiva.
Il sostegno della FP CGIL
La FP CGIL Salerno non si limita a esprimere solidarietà, ma offre piena disponibilità a sostenere una battaglia condivisa affinché l’ospedale di Agropoli rientri nella rete dell’emergenza-urgenza e possa dotarsi dei necessari presìdi professionali, come anestesisti e cardiologi, nonché del relativo supporto organizzativo e tecnologico. Siamo consapevoli che l’ospedale di Agropoli debba rafforzare anche una propria identità sanitaria autonoma, puntando sulla specializzazione, sulla riabilitazione – con i 60 posti letto previsti – sulla medicina generale della fragilità e con un centro ambulatoriale a indirizzo oncologico.
Ma tutto questo non può e non deve escludere la presenza di un Pronto Soccorso pienamente e ufficialmente funzionante, perché la salute non è fatta di compartimenti stagni, e ogni cittadino deve avere il diritto di essere assistito nel momento in cui il bisogno si manifesta in modo urgente.Il riconoscimento di Agropoli come presidio sanitario fondamentale per il territorio non è una concessione, ma un dovere istituzionale.
In piazza per difendere il diritto alla salute
La sanità pubblica si difende con la coerenza degli atti e il coraggio delle scelte giuste. La battaglia per Agropoli è una battaglia per la dignità di un territorio e per il diritto universale alla salute.