Nel tardo pomeriggio dell’11 agosto 1980, in occasione della festa della Madonna Delle Grazie, Agropoli fu teatro di uno degli episodi più drammatici della sua storia recente: una rapina sanguinosa all’agenzia del Banco di Santo Spirito in via Piave, conclusasi con la morte di due persone e il ferimento di altre tre. A distanza di anni, la memoria di quel giorno resta viva in quanti vissero quell’evento.
Una rapina pianificata con astuzia
Erano circa le 16:30 quando due giovani rapinatori, provenienti da Napoli, riuscirono a introdursi nella banca approfittando dell’uscita di un dipendente. Armati e con il volto coperto, intimarono ai presenti di alzare le mani. All’interno si trovavano il cassiere Fausto Maruotto, 28 anni, originario di Chiusano San Domenico (Avellino), e l’impiegato Carmine Giannattasio, 35 anni, insieme ad altri colleghi intenti a chiudere la contabilità.
L’allarme lanciato da una giovane donna
Una ragazza, notando il comportamento sospetto all’interno della banca, ebbe la prontezza di avvertire telefonicamente i carabinieri. Grazie alla sua segnalazione, una pattuglia del nucleo radiomobile fu inviata immediatamente sul posto. Presenti anche i vigili urbani.
La sparatoria e il tragico epilogo
Nel tentativo di fuggire, i rapinatori presero in ostaggio Maruotto e Giannattasio, cercando di usarli come scudo umano. Ne seguì una sparatoria violenta: Fausto Maruotto fu colpito mortalmente, così come uno dei rapinatori, Giovanni Ghirardi, 20 anni, anch’egli di Napoli. Un passante, Salvatore Cirillo, 74 anni, fu ferito a una gamba e ricoverato con una prognosi di venti giorni.
Il secondo rapinatore, Giuseppe Esposito Moschella, noto pregiudicato napoletano, fu arrestato sul posto. Altri complici, che attendevano in auto, riuscirono a dileguarsi. Il bottino, pari a 200 milioni di lire, fu interamente recuperato.
Un’indagine complessa
L’intera operazione fu coordinata dal sostituto procuratore del Vallo della Lucania. Le armi utilizzate dai rapinatori, due pistole P.38, risultarono cariche e pronte all’uso. I carabinieri intervenuti agirono con prontezza, evitando conseguenze ancora più gravi.