Il 2 luglio del 1955 chiudeva la sua esistenza terrena monsignor Alfredo Pinto. Una morte improvvisa, la sua, a soli 66 anni, proprio nel giorno dedicato alla Madonna delle Grazie, venerata in quella Chiesa della quale era stato Rettore in gioventù (1914-28). A settant’anni da quel giorno, la Fondazione “Mons. A. Pinto e S. Caterina” e la parrocchia di S. Maria delle Grazie intendono ricordare la Sua figura, così importante per il nostro paese e per l’intero suo territorio.
Il ricordo di Don Alfredo
“Don Alfredo fu un benefattore sociale; spese l’intera sua vita al servizio dell’infanzia e della gioventù, fu impegnato incessantemente nei campi dell’istruzione, dell’educazione e dell’assistenza ai più poveri, seppe realizzare con tenacia e determinazione asili, scuole, educandati, orfanotrofi maschili e femminili. Risale al 1927 l’apertura dell’Istituto “Padre Donato Pinto”, divenuto Ente tre anni dopo. Col suo dinamismo era riuscito ad erigere nella piazza principale del paese un edificio elegante e funzionale nel quale le Suore d’Ivrea accoglievano i bambini in età d’asilo e d’istruzione elementare, gestendo anche l’annesso educandato femminile e le attività di laboratorio.
L’impegno per i ragazzi del Cilento
Negli anni ’30 e ’40, l’Istituto diventa uno degli enti di educazione più importanti del Cilento, con centinaia di bambini e ragazzi che ne frequentano gli asili di Vallo, Agropoli, Sapri, Ogliastro e Montano Antilia, le scuole elementari, l’orfanotrofio e il magistrale superiore di Vallo. La sua attività nel secondo dopoguerra per incrementare la dotazione scolastica in un paese provato dal conflitto gli fa meritare la medaglia d’oro per l’impegno nell’educazione popolare conferitagli nel ’47 dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola. Onorificenza che non lo fa adagiare sugli allori, ma ne moltiplica gli sforzi anche in altri ambiti, come quello sanitario. È a lui che dobbiamo, infatti, il completamento dell’edificio voluto da don Luca Petraglia in cui verrà impiantato, a un anno dalla sua scomparsa, la prima sede dell’Ospedale “S. Luca”. La sua vita fu davvero movimentata, ma egli si mosse sempre nella direzione che riteneva più giusta, quella che gli consentiva di alleviare il disagio, l’arretratezza, la povertà della sua terra.
L’appuntamento presso la Chiesa S. Maria delle Grazie
Per questo il prossimo 2 luglio lo commemoreremo durante la Messa solenne celebrata, in S. Maria delle Grazie, dal Vescovo S.E. Mons. Calvosa, elevando una sentita e dovuta preghiera di suffragio. Vi saranno altre iniziative, in preparazione per il prossimo autunno, con le quali si approfondiranno altri aspetti riguardanti le sue opere”.