Prosegue il dibattito politico-istituzionale in merito alla chiusura del punto nascita dell’ospedale di Sapri, che continua a suscitare ampia preoccupazione nel Golfo di Policastro. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha più volte dichiarato che tale misura sarebbe stata imposta dal Ministero della Salute. Nella giornata di ieri, la parlamentare Imma Vietri ha smentito tale ricostruzione, accusando il governatore di speculazioni politiche e precisando che la risposta ministeriale alla richiesta di uscita dal Piano di Rientro si è limitata a elencare criticità regionali ancora irrisolte, senza indicare specificamente la chiusura dei punti nascita.
Gli interventi
Sul tema intervengono anche Vito Carone e Antonio Citera, consulenti della Commissione regionale Trasparenza, controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo dei fondi. L’organismo del Consiglio regionale della Campania presieduto da Nunzio Carpentieri, confermano entrambi, sta lavorando assiduamente per mantenere operativo il presidio di Sapri in tutti i suoi servizi, evidenziando come una programmazione sanitaria che prescinda dalle specificità territoriali rischi di compromettere irrimediabilmente l’equità del sistema.
Le dichiarazioni di Carone
«È stata depositata un’interrogazione consiliare a firma della Presidente della Commissione regionale Trasparenza, controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo dei fondi – dichiara Vito Carone – finalizzata a fare chiarezza sulla vicenda del punto nascita di Sapri e a verificare le azioni concrete che la giunta regionale ha intrapreso per salvaguardare tale presidio ospedaliero. La normativa vigente prevede specificamente la possibilità di richiedere deroghe al Decreto Balduzzi per i territori caratterizzati da disagio orografico, condizione che il Golfo di Policastro indiscutibilmente presenta. Come stabilito dall’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 e dal decreto ministeriale dell’11 novembre 2015, le difficoltà infrastrutturali e la conformazione geografica di quest’area giustificano pienamente l’applicazione di tali deroghe, già concesse dal Ministero ad altre regioni in situazioni analoghe. Continueremo a chiedere chiarezza e impegno concreto al Presidente della Regione Campania, che detiene direttamente la delega alla sanità oltre ad essere commissario straordinario per il piano di rientro sanitario, affinché si tuteli l’intero comprensorio attraverso tutti gli strumenti previsti in sede istituzionale, compresa la richiesta di un’audizione in Commissione per permettere ai rappresentanti del territorio di confrontarsi direttamente con i vertici regionali».
Le dichiarazioni di Citera
Antonio Citera aggiunge: «Il punto nascita di Sapri rappresenta un presidio assolutamente essenziale per la salute pubblica, in particolare per la sicurezza di madri e neonati. Medici, infermieri e ostetriche vi operano quotidianamente con riconosciuta professionalità e spirito di servizio, affrontando urgenze ed emergenze in un contesto operativo complesso. La chiusura di questo servizio comporterebbe gravi rischi per la popolazione, considerando che i trasferimenti verso strutture alternative richiederebbero percorsi lunghi e spesso difficoltosi, specialmente nelle situazioni di emergenza ostetrica dove ogni minuto può rivelarsi decisivo. Non possiamo accettare che la sua soppressione venga giustificata da valutazioni superficiali, che ignorano deliberatamente la struttura demografica del territorio, l’incremento stagionale della popolazione dovuto al turismo e la particolare collocazione geografica del bacino di utenza. Il punto nascita di Sapri ha conseguito la qualifica di Punto Rosa, attestando standard elevati di qualità assistenziale che meritano di essere preservati e valorizzati. Ogni comunità ha diritto a servizi adeguati al proprio contesto, tanto più quando esistono strumenti normativi che consentono di garantire tale diritto fondamentale attraverso le deroghe previste per le aree disagiate».
Le proposte
Vito Carone e Antonio Citera sottolineano, infine, che la Commissione regionale Trasparenza, controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo dei fondi continuerà a seguire con massima attenzione lo sviluppo della vicenda, utilizzando tutti gli strumenti previsti dal quadro istituzionale regionale per ottenere risposte puntuali e garantire la salvaguardia del diritto alla salute che, come stabilisce l’articolo 32 della Costituzione, rappresenta un “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” che la Repubblica ha il dovere di tutelare.