Scenderanno in piazza a Sapri lunedì 5 Maggio i cittadini, le associazioni, i comitati di lotta, i sindacati e tutti i Sindaci del Distretto Sanitario 71, che va da Camerota a Sapri, per difendersi il presidio ospedaliero dell’“Immacolata”, nel Golfo di Policastro. L’intero territorio del Basso Cilento sarà presente nella città di Sapri per difendere il proprio diritto alla salute, costituzionalmente garantito.
Un diritto fondamentale
Un diritto che rischia di essere calpestato se si dovesse concretizzare la chiusura del Punto Nascite presente nel nosocomio del Basso Cilento. “Non vi è tregua per le popolazioni del Golfo di Policastro e per tutte quelle che gravitano nel territorio del Basso Cilento – dichiarano dal Comitato di Lotta – Dal 1979, quando un intero popolo scese in piazza per l’apertura dell’ospedale di Sapri, i cittadini vivono costantemente nel timore che lo stesso venga chiuso”. Un timore che nelle ultime settimane sembra trasformarsi in una concreta realtà, seppure difficile da accettare.
“Non si può giocare con la vita delle persone”
La chiusura del Punto Nascite, secondo quanto dichiarato dal Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, dovrebbe avvenire infatti entro il prossimo 30 Giugno, generando paura e sconforto tra gli abitanti del posto. “Le popolazioni sono stanche di vedersi “scippato” il Punto Nascite di Sapri, che tra l’altro serve anche gli abitanti di Maratea e Praia a Mare e alcune aree dell’alta Calabria – aggiungono dal Comitato di Lotta – Non sarà più consentito giocare con la vita delle persone.
Persone che si chiedono perché si vuole calpestare il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione Italiana, solo perché si vive in periferia e non nei grandi centri. Proprio per questo siamo convinti che sia necessaria una presa si coscienza e di responsabilità da parte delle istituzioni”. Un grido d’allarme che parte dal Punto Nascite ma che coinvolte l’ospedale dell'”Immacolata’ nella sua interezza.
Le richieste
La richiesta infatti è quella di avere “un presidio ospedaliero funzionale in tutti i suoi reparti onde evitare la continua migrazione verso altri ospedali, e fare viaggi della speranza per curarsi altrove”. Il richiamo è dunque al prossimo 5 Maggio, quando tutti dovranno scendere in piazza e lottare fino alla fine per l’ospedale “Immacolata”