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Maxi operazione contro traffico di rifiuti: nei guai anche un valdianese

Rifiuti pericolosi provenienti dalla Campania e tombati in terreni, capannoni e cave in disuso nel Salento e poi dati alle fiamme

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 17 Maggio 2021
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Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Lecce, Taranto, Brindisi, Palermo, Cosenza, Reggio Calabria, Salerno, Napoli e Caserta, i carabinieri del Noe ed i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Taranto, sono impegnati in un’operazione coordinata dalle Direzione distrettuale antimafia di Lecce nell’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti su tutto il territorio nazionale e riciclaggio.Link Sponsorizzato

Nell’indagine del pm Milto De Nozza, che coinvolge complessivamente 44 persone e un’azienda, c’è anche un 42enne di San Pietro al Tanagro, finito agli arresti domiciliari.

Stando alle indagini, il gruppo avrebbe utilizzato false autorizzazioni amministrative, per attestare che due imprese avessero la disponibilità di impianti autorizzati per il trattamento di rifiuti, ovvero di siti abilitati allo stoccaggio degli stessi, per effettuare molteplici operazioni illecite di movimentazione di ingenti quantità di rifiuti urbani e industriali, anche pericolosi.

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I rifiuti, provenienti dalla Campania, sarebbero stati diretti per lo sversamento nelle province di Lecce e Taranto, dove venivano smaltiti attraverso lo sversamento sul suolo o il tombamento all’interno di terreni agricoli, di capannoni industriali in disuso, che poi venivano dati alle fiamme, oppure di cave dismesse. In questo modo avrebbero fatto sparire rifiuti per un totale di quasi 600 tonnellate. Sono altresì in corso sequestri per diverse centinaia di migliaia di euro.

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