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Monarchici contro repubblicani: polemica per le giostrine donate dai Savoia a Castellabate

Le mamme di Agropoli: "Se non le volete le prendiamo noi"

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 6 Dicembre 2018
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Sta scatenando un vero e proprio dibattito 2.0 tra monarchici e repubblicani l’inaugurazione di un’area attrezzata per i bambini in località Lago, nel Comune di Castellabate in programma domani (leggi qui). A scatenare le polemiche la provenienza delle giostrine che serviranno ad attrezzare il parco, acquistate grazie ai fondi raccolti la scorsa primavera durante una cena di beneficenza organizzata dagli Ordini Monastici di Casa Savoia.

«Promessa mantenuta», esultano i simpatizzanti della Monarchia che nel maggio scorso hanno provato la gioia di incontrare Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia ed ora si preparano ad organizzare con tutti gli onori del caso l’inaugurazione dell’area, intitolata alla Regina Elena di Savoia. Eppure c’è chi quelle giostrine acquistate grazie agli ex reali d’Italia non le accetta di buon grado e contesta apertamente la scelta. «Ci voleva la famiglia degli occupanti del 1860 per portare le giostre a Castellabate – accusa Antonio – Quelli che hanno distrutto, ucciso ed espropriato le terre borboniche per rubare le ricchezze del sud e portarle al nord, con 158 anni di soprusi». Gli fa eco Vito che è categorico: «la beneficenza dei Savoia non la vogliamo». Il dibattito negli ultimi giorni si è fatto sempre più rovente e inutili sono stati i tentativi del parroco della contrada, don Pasquale Gargione, di far da paciere senza disdegnare una strizzatina d’occhio ai monarchici.

Chissà che a mettere pace non sia la provocazione di un gruppo di mamme agropolesi che senza prendere posizione nella diatriba guarda al sodo e chiede le giostrine per la propria città. «Non ci interessa chi le abbia donate, ad Agropoli abbiamo un parco pubblico nel degrado le giostre di Sua Altezza ci farebbero davvero comodo e probabilmente anche lui ne sarebbe felice, considerato che quando ha vistato la nostra città è rimasto affascinato dai paesaggi».

In questo caso, però, non sembra possa essere il terzo a goderne. Don Pasquale se le tiene strette e si prepara insieme all’amministrazione comunale al taglio del nastro che avverrà domani.

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