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Roberto Ruocco, un’eccellenza dimenticata dello sport agropolese

è stato il primo e, ad oggi, l'unico pilota agropolese a gareggiare con successo, sia con la Vespa e sia con le moto da corsa

A cura di Ernesto Apicella
Pubblicato il 1 Marzo 2018
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Roberto Ruocco ci ha lasciato giovedì 21 Dicembre 2017. Egli è stato il primo e, ad oggi, l’unico pilota agropolese a gareggiare con successo, sia con la Vespa e sia con le moto da corsa, in competizioni ufficiali nazionali ed internazionali.

Nato da una famiglia agropolese di pescatori, il 27 marzo 1925,  si avvicinò giovanissimo al mondo dei motori. Diciannovenne aprì un’officina per la riparazione di moto e di auto. Prova e riprova Vespe e Moto dei clienti, nacque in lui la passione per le corse, supportata da un talento innato. Nel 1945 si sposò con Angelina Rizzo e dal loro matrimonio sono nati Pasquale, Vito, Teresa e Angelo.

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 La passione per le corse la praticava con la sua Vespa, scorrazzando a tutta velocità sulle strade sterrate di Agropoli. Negli anni ’50 intraprese la carriera di pilota partecipando con una Vespa, che aveva adeguatamente elaborato per le competizioni, a numerose gare in Italia, tra le quali: il “Giro dei Tre Mari” con partenza da Napoli; la “Mille Miglia Vespistica” con partenza da Brescia (nella foto); il Circuito di Siracusa; ecc.. In tutte le gare Roberto si distinse per audacia e bravura. Nel Febbraio del 1956 fu ospite della Piaggio a Caracas, in Venezuela, per la Fiera Internazionale  “Italia Produce”. In quegli anni partecipò a molteplici gare internazionali e, dal 1956 al 1958, fece la spola più volte in nave, dall’Italia al Venezuela, per correre in gare vespistiche. In Venezuela divenne un pilota molto conosciuto e, con i soldi guadagnati, aprì un Vespa Store, con vendita ed  assistenza. Gli affari andavano a gonfie vele, ma era forte in lui la nostalgia della famiglia e di Agropoli, per cui decise di vendere tutto e di ritornare definitivamente in Italia. La sua passione per Agropoli era enorme, diceva: “ Ho visto tutto il Mondo, ma Agropoli è bellissima”.

Nel 1959, Roberto inaugurò in Via Piave 23, un’Officina per Vespe e Moto. La Vespa sembrava soffocare le sue doti di pilota, per cui passò alle Moto da competizione. Entrò nel Team MI-VAL, di cui divenne uno dei piloti ufficiali, correndo con una 125 Competitiva. In quegli anni non era raro vederlo sfrecciare, cavalcando la sua MI-VAL n°40, sulle strade poco trafficate di Agropoli. Ad ammirarlo e ad applaudirlo gli appassionati di moto del Cilento. Quando la MI-VAL, in seguito alla morte del fondatore Ing. Minganti e alla contemporanea crisi del settore motociclistico, interruppe l’evoluzione tecnica delle sue moto, Roberto passò alla Mondial Moto ed, in seguito, alla Ducati, con la quale chiuse definitivamente la sua brillante carriera di pilota.

Roberto, sempre alla ricerca di nuovi traguardi, ritornò al vecchio lavoro di famiglia e, nel 1968, intraprese la carriera di Armatore, acquistando un peschereccio a Civitanova Marche. Nel 1976 varò il peschereccio d’altura dedicato alla sua città “Agropoli Primo”, un Motopesca di cui andava molto fiero: “ Il peschereccio – raccontava dopo qualche anno – era il più bello della Campania. L’avevo pagato 270 milioni. Era lungo 34 metri ed era dotato di un motore a 12 cilindri, di scandaglio per la profondità, di pilota automatico, di 3 frigoriferi, di una fabbrica di ghiaccio di acqua di mare, di vani grandi per i pesci surgelati e di vani più piccoli per i pesci freschi, di una sala grande e moderna per i pasti, di Radiotelefono. L’equipaggio era formato da 8 marinai”.  In seguito acquistò un peschereccio d’altura più grande e, nel 1980, pose fine alla professione di Armatore.

I miei ricordi di Roberto Ruocco sono legati alla sua passione per l’U.S. Agropoli. Era il primo e, a volte, l’unico tifoso presente. Infatti negli anni ’70, quando giocavo nell’U.S. Agropoli, era sempre in prima fila alle nostre partite, ci accompagnava in trasferta, sostenendoci ed incitandoci.

Negli ultimi anni della sua vita, lo vedevo spesso nella sua auto, parcheggiata in Piazza V. Veneto. Restava lì per ore. Ricordando quei momenti, me lo immagino ad ascoltare, assaporare e gustare i rumori e gli odori della sua Agropoli, per la quale nutriva un amore passionale durato 93 anni.

Roberto Ruocco un’eccellenza dimenticata dello sport agropolese, che consegno alla nostra storia sportiva e a futura memoria. Spero che il “Vespa Club” di Agropoli, in un prossimo futuro, sia intitolato a Roberto Ruocco, in onore del primo vespista competitivo agropolese.

R.I.P. Roberto, ti saluto come spesso facevi con me, quando mi vedevi… “Ciao Campiò”.

TAG:Agropoli
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