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Castellabate: no al recupero del Castelsandra. Tarallo annuncia sciopero della fame

"La struttura va demolita"

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 1 Dicembre 2017
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“La struttura va demolita”

CASTELLABATE. Il comune è pronto ad intervenire sul Castelsandra. Nei prossimi giorni il sindaco Costabile Spinelli incontrerà il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, cui chiederà un sostegno negli interventi di recupero della struttura, attraverso la firma di un Protocollo d’ Intesa che riguarderà anche Soprintendenza e Parco.

Fin ora le uniche opere compiute riguardano l’abbattimento di alcune villette abusive poste alle spalle del complesso alberghiero. Per l’ex presidente del Parco Giuseppe Tarallo, però, quelle strutture non sarebbero le sole ad essere abusive.

“Il sindaco di Castellabate ancora continua a credere o meglio a far credere che di abusivo c’erano solo quella ventina di casupole mentre il resto, secondo lui, era ed è assistito da regolari autorizzazioni per cui furbescamente cerca di celebrare la demolizione con ruspe di questa ventina di casette di legno alla presenza del Ministro dell’Ambiente e di altre autorità come Parco e Soprintendenza”, dice Tarallo.

“Siamo in tempi in cui in nome della legalità e della bellezza ci propinano brutture e illegalità come se niente fosse e senza che nessuno alzi e faccia sentire, almeno finora, la voce”, dice l’ex presidente del Parco, ricordando che in passato a denunciare la situazione del Castelsandra, “oltre alle Associazioni Ambientaliste storiche (Legambiente,Italia Nostra,WWF e LIPU) si mossero personaggi e firme come i compianti Antonio Cederna e Antonio Iannello ed è davvero penoso che ora se ne tenti il recupero con la benedizione e l’avallo del Ministero e delle Autorità e degli Enti che allora e dopo l’hanno combattuto e denunciato. Oltre al professore Galasso si adoperarono con coraggio non comune l’arch. Fausto Martino e l’arch. Mario De Cunzo (allora Soprintendente di Salerno che poi negli anni successivi curò,su incarico del Ministero dei BBCCeAA, il PTP del Cilento costiero destinando quell’area a Conservazione Integrale C.I.) e ora vediamo che la stessa Soprintendenza è chiamata a firmare il protocollo d’intesa che salva l’ecomostro di cemento fatto dalla camorra in spregio e sfregio del paesaggio e del territorio e delle leggi che tuttora lo tutelano”.

“Personalmente continuerò a sostenere l’obbligo morale e giuridico di demolire il Castelsandra” evidenzia Giuseppe Tarallo, il quale auspica “che prima del 5 dicembre data della visita del ministro Galletti e dell’annunciata firma del protocollo si tenga una conferenza stampa delle Associazioni Ambientaliste preceduta da un comunicato stampa e accompagnata da un documento da consegnare dalle autorità (Ministero Ambiente,Ente Parco e Soprintendenza) che chieda ad essi di non firmare il protocollo che viene proposto dal sindaco di Castellabate”.

Infine l’ex presidente del Parco annuncia lo sciopero della fame affinché non venga firmato il protocollo d’intesa per il recupero della struttura e si proceda, invece, alla demolizione del Castelsandra

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