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Parco: riduzione degli indennizzi da fauna selvatica, presentata interrogazione al Ministero

Tutto partirebbe da un'errata interpretazione di una direttiva dell'Unione Europea

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 2 Aprile 2017
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Cinghiale

Tutto partirebbe da un’errata interpretazione di una direttiva dell’Unione Europea

Un’interrogazione parlamentare per evitare la riduzione degli indennizzi per i danni da fauna subiti da agricoltori e allevatori che operano nei territori del Parco. A presentarla Tino Iannuzzi, parlamentare Pd e vice presidente della commissione ambiente. La richiesta, indirizzata al Ministero dell’Ambiente, è stata sostenuta anche dai parlamentari Realacci, Borghi, Carrescia, Ginoble e Oliviero.

Le sollecitazioni ad intervenire in Parlamento per evitare riduzioni degli indennizzi era partita proprio dal Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in virtù di un’interpretazione considerata errata di una direttiva dell’Unione Europea che prevedeva di risarcire, al minino, i soli agricoltori professionisti.

«La legge vigente – scrive Iannuzzi – pone il principio dell’indennizzo per tutti i cittadini presenti ad ogni titolo nel parco e che abbiano subito danni da fauna. Tale sacrosanto principio è messo in pericolo dalla recente qualificazione degli indennizzi come aiuti di Stato, che individua gli aiuti di piccola entità che possono essere concessi alle imprese senza violare le norme sulla concorrenza». «Questa equiparazione – aggiunge Iannuzzi – è ingiustificata. Il limite ridotto della somma massima attribuibile, previsto dal regime de minimis, penalizzerebbe ulteriormente chi, conducendo attività di coltivazione e/o allevamento nei parchi, subisce danni da fauna selvatica più rilevanti e con maggiore frequenza». «Pertanto – conclude – abbiamo sollecitato i ministri ad attivarsi in sede Ue, affinchè venga riconosciuto il diritto per il cittadino danneggiato a ricevere una integrale restituzione compensativa»

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