Il Fatto Quotidiano racconta la storia di Tiziana Crusco, architetto.
Si chiama Tiziana Crusco, ha 44 anni ed รจ originaria di Sapri; fa lโarchitetto. La stampa nazionale si รจ interessata a lei non per la sua attivitร , non proprio, ma per il coraggio che ha avuto nella scelta di partire, andare via dal piccolo centro del Golfo di Policastro e trasferirsi a Sulaymฤniyya, nel Kurdistan iracheno. Il movito? In Italia non cโera lavoro, nรฉ investimenti sui giovani.
A narrare la sua storia รจ โIl Fatto Quotidianoโ, in un articolo a firma di Annalisa DallโOca. Tutto inizia dopo la laurea quando si rende conto โche in Italia senza raccomandazione non sarei andata da nessuna parteโ. Eโ lei stessa a raccontare come arriva in Kuridistan, un posto tuttโaltro che tranquillo: โDopo la laurea allโUniversitร Federico II di Napoli ho iniziato a lavorare, ma ho capito subito come andavano le cose qui in Italia. Vengo da un piccolo paesino del sud, e non solo non cโera molto lavoro, ma senza santi in paradiso non si riusciva a fare granchรฉ. Per non parlare della pressione fiscale, praticamente insostenibile. Eโ stato davvero un periodo esasperante. Poi un amico, che proveniva da unโesperienza di lavoro in Kazakistan, mi disse che si sarebbe spostato in Kurdistan perchรฉ lรฌ cercavano architetti. Cโera un concorso da fare e ho tentato, in fondo a me รจ sempre piaciuto viaggiareโ. Tutto andรฒ bene e cosรฌ, nel 2011, ottenne il posto.
Eppure allโepoca la decisione di partire non fu facile: โnon sapevo molto del Kurdistan โ racconta โ non conoscevo bene la situazione politica del territorio, ma la curiositร alla fine ha vintoโ.
Dopo un periodo difficile, dovuto anche alla condizione politica del paese, le cose sono migliorate ma lโamarezza di essere dovuta andare via non manca. โOgni volta che penso allโItalia โ dice โ mi viene una gran tristezza. Abbiamo ottime universitร , tanti giovani di talento, e li costringiamo a emigrare allโestero, a portare quella ricchezza altrove. ร un vero spreco. Se ci fosse meritocrazia forse meno persone sentirebbero il bisogno di partire, ma finchรฉ le cose rimarranno come sono, finchรฉ il paese non deciderร di investire nei giovani e nel lavoro, continueremo a regalare il nostro sapere ad altriโ.