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Vibonati, badante killer conferma l’uccisione dei quattro anziani: “Ho agito per pietà”

Eutizia ha garantito la sua “massima disponibilità” a riferire agli investigatori ulteriori informazioni qualora dovesse ricordare altri particolari circa gli omicidi

A cura di Maria Emilia Cobucci Pubblicato il 28 Agosto 2024
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Sarà la Procura di Latina a proseguire nelle indagini relative ai quattro omicidi confessati da Mario Eutizia, il 48enne del napoletano che si è costituito lo scorso giovedì confessando ai Carabinieri di Caserta di essere l’autore degli omicidi di quattro anziani. A stabilirlo è stato il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Grammatica nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta lo scorso lunedì durante la quale il gip non ha convalidato il fermo ma ha confermato la custodia cautelari in carcere per l’uomo, essendo senza fissa dimora.

Il 48enne è in precarie condizioni di salute, malato oncologico e diabetico, e i suoi difensori, gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, sono al lavoro per ottenere il suo trasferimento in una struttura adeguata e in grado di garantirgli le cure necessarie. Nel corso dell’udienza di convalida Mario Eutizia ha ribadito di avere ucciso i quattro anziani per i quali svolgeva mansioni di badante, “per porre fine alle loro sofferenze” mosso da “misericordia cristiana”.

Eutizia ha inoltre garantito la sua “massima disponibilità” a riferire agli investigatori ulteriori informazioni qualora dovesse ricordare altri particolari circa gli omicidi. Due invece sono quelli dei quali ricorda perfettamente i nomi: Luigi Di Marzio, 88enne morto a Casoria (Napoli) a dicembre 2023, e Gerardo Chintemi, 96enne morto a Vibonati (Salerno) nel marzo di quest’anno. Sono loro i due anziani di cui il 48enne ha saputo fornire le generalità precise e che, a suo dire, sarebbero morti a causa di una dose quadruplicata di farmaci rispetto a quella prescritta; sugli altri due decessi, Eutizia invece si è limitato a ribadire quanto ricorda, e cioè che sono avvenuti circa dieci anni fa a Latina. Il gip di Santa Maria Capua Vetere ha quindi ritenuto la Procura di Latina competente per ragioni territoriali e ha disposto il trasferimento degli atti.

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