Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Campania contro il Ministero dell’Istruzione, annullando di fatto la norma nazionale che prevedeva il ridimensionamento della rete scolastica sul territorio regionale. La sentenza, che rappresenta una significativa vittoria per la Regione, scongiura l’accorpamento di ben 23 istituti scolastici e il taglio di 25 posizioni dirigenziali.
Il contenzioso era nato a seguito di un errore nel calcolo della popolazione studentesca da parte del Ministero, che aveva stimato un numero inferiore di 25.000 studenti rispetto a quelli effettivamente presenti in Campania. La Regione, accortasi della discrasia, ha intrapreso l’azione legale, come confermato dal presidente della Regione: “Lo scorso anno ci rendemmo che ministero aveva calcolato 25.000 studenti in meno rispetto a quelli che abbiamo e allora abbiamo cercato con l’avvocatura regionale su cosa avremmo potuto impugnare la decisione dal ministero”.
Le motivazioni del ricorso e il contesto regionale
La decisione di impugnare l’atto ministeriale non è stata mossa da ragioni politiche, ma dalla necessità di difendere il sistema educativo regionale, già gravato da importanti difficoltà economiche e strutturali. Il presidente ha chiarito la ratio dell’azione legale: “Questo ricorso non è stato fatto perché mi è antipatico il governo o il ministro, ma per difendere la scuola campana che non ha risorse come altre Regioni e paghiamo interessi enormi per azioni fatte tanti anni fa da altri governi regionali e intanto vado nelle scuole e vedo sedie vecchie e poche possibilità per migliorare le strutture e mi arrabbio”.
La sentenza del TAR non solo ha dato ragione alla Regione, ma ha anche condannato il Ministero al pagamento delle spese legali, quantificate in 6.000 euro, un evento che non si verifica con frequenza nei contenziosi amministrativi.
Le implicazioni per il personale docente
Un importante effetto della sentenza riguarda anche la possibilità per i docenti campani che lavorano fuori Regione di fare ritorno. La vittoria al TAR, infatti, “apre anche le porte ai docenti campani che vivono fuori e potranno tornare da noi”, ha sottolineato il presidente della Regione.
La sentenza stabilisce chiaramente l’errore commesso dal Ministero, che dovrà ora provvedere a una correzione. Il presidente della Regione è consapevole della possibilità di un ulteriore appello: “So che il ministero potrà fare ricorso al Consiglio di Stato, ma il Tar ora ha detto che è stato fatto un errore che il ministero deve correggere ora. Se poi impugnano la sentenza si dovrebbero vergognare di fronte ai cittadini della Campania e spiegarglielo”.
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Le reazioni dalla giunta regionale
L’assessore alla scuola della Regione Campania, Lucia Fortini, ha espresso grande soddisfazione per l’esito del ricorso. Commentando la notizia, ha dichiarato: “Oggi ho saputo la notizia della sentenza del Tar e ho cominciato a urlare di gioia in auto”.
L’assessore ha anche riflettuto sulla lunga battaglia intrapresa contro le decisioni governative, spesso con momenti di sconforto: “Da anni combattiamo contro il Governo e a volte perdi le speranze oppure pensi che la giustizia non trionfi”. La sentenza del TAR, in questo senso, rappresenta una forte riaffermazione della legittimità delle azioni intraprese dalla Regione a tutela del proprio sistema scolastico.