Un pastore maremmano di proprietà di una famiglia di allevatori ucciso a colpi di fucile. È accaduto in settimana, presumibilmente nel corso della notte, quando ignoti hanno aperto il fuoco, forse con un’arma a piombini.
La tragica scoperta all’interno della proprietà di famiglia: l’animale è stato colpito con un colpo dritto al petto, a conferma di un gesto volontario e mirato.
Il dolore e l’indignazione del proprietario
Il proprietario di Napoleone, ha affidato ai social tutto il suo dolore e la sua profonda indignazione per l’accaduto, “una ferita profonda, non solo personale ma collettiva”.
“Napoleone non era solo un cane, era il custode del nostro gregge, l’anima silenziosa delle nostre giornate in campagna. Da cucciolo ha vegliato su di noi, sulle pecore, sulla casa”. La sua assenza si percepisce concretamente: “Oggi il recinto è muto. Le pecore lo cercano, ma lui non risponde”, ha detto il proprietario.
L’appello per la giustizia e il rispetto della vita
“Chi ha sparato ha deciso che la sua vita non valeva nulla. Ma ha tolto molto più di una vita: ha strappato un pezzo della nostra famiglia, della nostra storia, del nostro lavoro – ha aggiunto – Chiediamo rispetto per chi lavora, per chi custodisce, per chi vive qui ogni giorno. E chiediamo giustizia, perché nessuno debba più piangere il proprio cane in questo modo”.
Il precedente
Nel maggio scorso un episodio simile si verificò a poca distanza. In quel caso fu un gatto ad essere ferito con dei colpi di fucile a piombini: per fortuna il gesto non risultò fatale.

