Lungomare di Scario- foto di @nickpalumbo72
Il Comune di San Giovanni a Piro, lungo la suggestiva costa di Scario, si trova nuovamente al centro di una controversia ambientale. Sono state notificate due sanzioni elevate dalla Regione Carabinieri Forestale Campania – Nucleo di Sapri. I provvedimenti vedono come destinatario principale Consac, il gestore del servizio idrico integrato, con il Comune chiamato solo in solido.
Le contestazioni riguardano presuntamente l’assenza della necessaria autorizzazione allo scarico delle acque reflue e il presunto superamento dei limiti imposti dalla normativa ambientale vigente. L’importo complessivo delle due sanzioni amministrative ammonta a 50.000 euro.
A innescare gli accertamenti sarebbero stati i controlli congiunti effettuati dal Comando Carabinieri Forestali di Sapri e dal Nucleo Subacquei di Napoli, i cui esiti hanno evidenziato la presenza in mare di elevate quantità di materiale fecale solido, che si ritiene attribuibile alla condotta sottomarina presente nelle acque antistanti il centro abitato.
L’Amministrazione Comunale di San Giovanni a Piro ha subito reagito, definendo i provvedimenti come “ingiusti e illegittimi”. Per questo motivo, il Comune ha annunciato che, d’intesa con Consac, impugnerà le sanzioni nelle sedi competenti. A sostegno della propria posizione, il Comune ha richiamato il recente riconoscimento ottenuto da Scario, insignita da Legambiente e Touring Club Italiano come quinta località balneare più bella d’Italia 2025. Un risultato, si legge nella nota, che “premia un decennio di impegno della nostra Amministrazione in campo ambientale”.
Il Comune ha anche ricordato precedenti legali favorevoli, sottolineando come già in passato – nel 2015 – “analoghi procedimenti si sono conclusi con sentenze favorevoli al Comune di San Giovanni a Piro (Trib. Vallo della Lucania n. 71/2018, n. 1074/2023) e con una sentenza assolutoria penale (GIP Trib. Vallo della Lucania n. 34/2021)”.
Alla luce di ciò, l’Amministrazione ribadisce che il proprio mare “è sicuro e di qualità, come certificato dagli enti di controllo”, e conferma l’intenzione di continuare a lavorare “per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo turistico del nostro borgo”. Per fare piena chiarezza sulla vicenda, l’Ente ha inoltre richiesto un incontro con la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.
Dura la reazione del gruppo consiliare di minoranza, “Liberi di scegliere“, che parla di una situazione ormai divenuta “emergenza ambientale e sanitaria”.
La minoranza ha protocollato un’interrogazione a risposta scritta e orale per chiedere chiarimenti urgenti e puntuali non solo sull’attuale situazione degli scarichi, ma soprattutto sulla “mancata realizzazione dell’impianto di depurazione, da anni annunciato ma mai concretamente avviato”.
I consiglieri denunciano l’immobilismo amministrativo: “È inaccettabile che dopo oltre dieci anni di promesse, il nostro Comune sia ancora privo di un impianto di depurazione funzionante“. Le criticità, sostengono, sono il frutto di “anni di immobilismo e scarsa progettualità sul tema Depuratore”.
“Non possiamo più tollerare che la comunità venga tenuta all’oscuro su questioni che riguardano direttamente la salute pubblica, la qualità delle acque marine e l’immagine turistica del nostro territorio. Il silenzio dell’Amministrazione su questo tema è stato assordante”, incalzano da “Liberi di scegliere”.
Il gruppo di minoranza ha formalmente chiesto all’Amministrazione comunale di fornire risposte specifiche su diversi punti critici.
Tra le richieste principali, si evidenzia: lo stato di avanzamento del progetto di realizzazione dell’impianto di depurazione a servizio di Scario, con cronoprogramma e risorse finanziarie; l’effettivo possesso dell’autorizzazione allo scarico da parte del Comune e il nesso con la sanzione; la ragione del ritardo nella divulgazione dei risultati delle analisi; e le azioni che si intendono intraprendere nei confronti del gestore Consac.
“I cittadini meritano risposte chiare e trasparenti,” ribadiscono i consiglieri. L’auspicio è che l’iniziativa possa avviare un percorso di “vera collaborazione istituzionale, fondato su trasparenza, responsabilità e rispetto per il territorio e i suoi cittadini”.