Si è aperto ieri, in piazza Teodoro Gaza a San Giovanni a Piro, il ciclo di eventi dedicati alla presentazione del libro “La Luna al suo Comando“, scritto dalla giornalista Lorella Beretta e che racconta la straordinaria storia di Felice Magliano, internato militare italiano durante la Seconda Guerra Mondiale. Un percorso di memoria, identità e resistenza che attraverserà scuole, piazze e luoghi della cultura del Cilento.
La storia
“La Luna al suo Comando è un verso della serenata che Felice Magliano cantava alla fidanzata e moglie dopo Gaetana Mangia ed è una serenata che quando l’ho incontrato a 108 anni lui mi ha cantato e non poteva che essere il titolo del mio libro”, ha affermato la scrittrice Lorella Beretta che ha conosciuto Felice Magliano il 13 Dicembre del 2021.
Una giornata al termine della quale la giornalista e scrittrice ha deciso di scrivere il suo libro. “Tramite il suo racconto Felice Magliano mi ha lasciato una testimonianza seria, forte e rigorosa di quello che significa la guerra fatta da una persona prima carceriere e poi carcerato – ha poi aggiunto la Beretta – Una persona che dunque la guerra l’ha vissuta davvero e che ne parlava per rendere una testimonianza vera contro qualsiasi tipo di conflitto”.
La presentazione
Una presentazione che ha visto la presenza di numerose persone, tutte affascinate dalla storia di zio Felice, come tutti lo chiamavano in paese. “Amava molto fermarsi in paese e raccontare la sua storia – ha affermato il nipote Sandro Paladino – una testimonianza importante per noi familiari ma anche per tutti coloro che lo conoscevano. La sua però non era una storia di vittimismo o di rabbia ma il suo era sempre un messaggio di positività, di superare ogni ostacolo. di leggerezza nel raccontare la sua storia. E questo suo racconto ha colpito tutti coloro che l’hanno conosciuto e l’hanno intervistato”. Una giornata di ricordi, di emozioni ma soprattutto di una testimonianza importante degli orrori della guerra.
Il commento del sindaco, Ferdinando Palazzo
“Zio Felice era diventato la Mascotte di San Giovanni a Piro, ed era uno scrigno sempre pronto a rilasciare tutto il suo tesoro di esperienze di vita vissuta – ha poi dichiarato il Sindaco Ferdinando Palazzo – È un momenti di memoria, di consapevolezze e di responsabilità di un triste momento storico che stiamo vivendo.
Purtroppo la memoria collettiva che questi libri ci trasmettono ci fa capire che non apprendiamo mai dal passato e mai come in questo periodo siamo nel pieno di una follia collettiva e delirante dove il più forte sopprime il più debole. Per cui c’è la necessità che questo momento non sia solo la presentazione di un libro ma un momento per ripensare a ciò che sta succedendo e a che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli”.