Buone notizie per la tutela delle imprese agricole e degli allevamenti dalla fauna selvatica. La Regione Campania ha deciso di ampliare il numero di comuni che potranno usufruire delle risorse necessarie per l’installazione di recinzioni contro i cinghiali. Tuttavia, per ottenere i fondi, i richiedenti dovranno esibire un’adeguata documentazione che attesti i danni subiti alle colture nel triennio precedente.
Recinzioni anti-cinghiali: le criticità del bando
Inizialmente, il bando pubblicato dalla Regione Campania, che prevedeva sostegni per investimenti volti a migliorare la coesistenza tra agricoltura, allevamenti e fauna selvatica, era destinato solo a un numero limitato di comuni. La selezione si basava sulle segnalazioni di danni ricevute dall’Unità Operativa della Regione Campania nel triennio precedente.
Questa restrizione ha suscitato la presa di posizione di diversi amministratori locali e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Molti comuni del Parco, infatti, erano stati esclusi dal bando, non perché privi di danni, ma perché la gestione delle denunce per danni causati dagli ungulati è di competenza degli uffici dell’Ente Parco e non dagli uffici regionali.
Di conseguenza, è stato rivolto un appello per la revisione della norma, auspicando l’eliminazione della limitazione o almeno una sua riformulazione, affinché vengano incluse anche le aree in cui le denunce sono gestite dai Parchi Nazionali. Ieri, la Regione Campania ha approvato la determina in tal senso.